Arcani al rovescio: sì o no?

Per quanto mi riguarda, non amo la lettura dei Tarocchi al rovescio. Non c'è un motivo particolare, semplicemente sento che non fa per me. Alcuni tarologi di fama considerano imprescindibile l'utilizzo degli arcani al rovescio, ma in realtà non esiste alcun precetto al riguardo: penso che ognuno debba regolarsi da sè, in base a ciò che l'intuito gli suggerisce.

Anche se è un mezzo che io non utilizzo, penso di poterti dare alcuni consigli su come interpretare gli arcani che escono al rovescio.


1) Blocco o squilibrio energetico

Gli arcani rappresentano le energie che si trovano dentro di noi. Queste energie possono scorrere in maniera fluida ed equilibrata, ma possono anche incontrare degli impedimenti: risultano bloccate nel momento in cui non riusciamo ad attivarle (come se il nostro genio della lampada si rifiutasse di venir fuori e di rispondere alle nostre richieste) e dunque rinunciamo ad affrontare determinate esperienze; sono, invece, squilibrate quando le utilizziamo in maniera inopportuna (ad esempio, in modo troppo esuberante) e quindi, anche se non rinunciamo ad agire, la nostra azione risulta dispersiva e inefficace.

Supponiamo che il consultante ponga ai Tarocchi una domanda relativa alla sua vita sentimentale, e ipotizziamo che venga estratto l'Arcano XIII (impropriamente chiamato “La Morte”), il quale simboleggia una grande trasformazione, sia fisica che psichica.
Se esce capovolto, l'Arcano Senza Nome potrebbe rappresentare il fatto che il consultante si rifiuta di chiudere una relazione ormai logora (blocco energetico); potrebbe, al contrario, indicare una rabbia immotivata e violenta nei confronti del partner, che spinge il consultante a voler uscire dalla relazione con qualunque mezzo (squilibrio energetico).

Di fronte alla rappresentazione di un'energia bloccata, prova a chiedere ai Tarocchi: “Che cosa posso fare per riattivare questa energia dentro di me?”.

Se invece ti rendi conto di soffrire di uno squilibrio energetico, puoi provare con una domanda del tipo: “Qual è la causa che mi spinge ad utilizzare male la mia energia?”.


2) Vita interiore contro rappresentazione esteriore

Se si sceglie di attribuire un significato di questo genere agli arcani rovesciati, le carte non avranno più un significato positivo o negativo, ma rappresenteranno semplicemente dei dati di fatto: quelle che escono al rovescio assumeranno cioè il significato di vita interiore / lavoro su di sè, mentre le altre si riferiranno alla vita sociale o lavorativa del consultante. In altre parole: carte rovesciate = interno; carte diritte = esterno.

In tal caso, il fatto che, durante una lettura, escano più carte al rovescio o più carte nel giusto verso, ci fornirà un'indicazione sul modo in cui il consultante tende ad affrontare l'esistenza: ad esempio, se è una persona chiusa, riflessiva o che non ama particolarmente l'azione, gli arcani al rovescio prevarranno nettamente sugli altri; avverrà il contrario nel caso in cui si tratti di una persona estroversa e votata all'azione. Naturalmente, è anche possibile (direi, anzi, auspicabile) che queste due tendenze convivano pacificamente all'interno di un singolo individuo.

Prendiamo ad esempio l'Arcano II, La Papessa. Secondo questa interpretazione, La Papessa capovolta rappresenterà una persona chiusa in se stessa e fortemente orientata alla lettura o allo studio solitario; qualora esca al dritto, essa potrebbe indicare il fatto che il consultante è portato per una professione di tipo intellettuale o per l'insegnamento.


3) Direzione degli sguardi

Si apre uno scenario molto divertente allorchè si interpretano gli arcani in base agli sguardi dei personaggi. Per quanto mi riguarda, non ho mai provato ad utilizzare questo metodo permettendo agli arcani di uscire rovesciati. Se vorrai cimentarti con questa modalità di lettura, di sicuro ne vedrai delle belle!

Se possiedi un mazzo di Tarocchi di Marsiglia, prova ad esempio a mettere in fila queste tre carte:

Il Matto (diritto) – XVIII La Luna (rovesciata) – IIII L'Imperatore (diritto)

Stesa 1jpg


In questa stesa, possiamo notare che sia il Matto che l'Imperatore guardano verso le acque della Luna, come se volessero trangugiarle con gli occhi. I due personaggi maschili si comportano cioè come pretendenti nei confronti dell'astro notturno, in quanto sono assimilabili ai due cani dell'Arcano XVIII, che succhiano avidamente l'energia lunare. Lo sguardo della Luna, però, è rivolto verso il Matto, come ad indicare che sarà lui a prevalere in questo oscuro scontro... Accattivante, no?