E se gli arcani avessero voce? Venite a sentire il Matto, il Bagatto e la Papessa!

Che cosa ci racconterebbero gli arcani maggiori dei Tarocchi se soltanto potessero parlare? Ho provato a scoprirlo immergendomi nel loro mondo di carta, allo stesso modo in cui Mary Poppins si sarebbe tuffata in un dipinto per poterne fare un'esperienza tridimensionale. Non ho messo da parte le mie conoscenze teoriche sui Tarocchi, ma mi sono lasciata guidare soprattutto dall'istinto, talvolta persino dall'emotività del momento. Ecco allora che cosa “mi hanno detto” il Matto, il Bagatto e la Papessa.

Dice il Matto (arcano zero):

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«Sono l'Energia all'Origine. Mi manifesto all'improvviso nella tua vita, e forse all'inizio mi guarderai con sospetto, perchè non puoi sapere dove ti porterò: sono la tua destabilizzazione, non certo la tua sicurezza, e non accetto regole, se non quelle che, talvolta, io stesso decido di darmi. Non temo nulla e nessuno, dei giudizi altrui mi faccio beffe! Il mio sguardo è rivolto verso l'alto, verso le Stelle: da esse soltanto mi faccio guidare, mentre imprimo le mie orme sulle strade del mondo. Sono l'eterno Pellegrino, il Viaggiatore perenne... Non ho una meta precisa, la mia sola meta è il mio stesso viaggio. Ecco perchè dicono di me che sono un Folle... Io però non mi offendo, non c'è traccia di orgoglio in me, soltanto fiducia, una incontenibile, sconfinata Fiducia... E i sonagli che adornano la mia tunica mi proteggono, perchè con il loro tintinnio mi impediscono di udire i rumori del mondo, che con le loro lusinghe potrebbero avere la meglio su di me, e allontanarmi dal mio Viaggio Stellare. Non ho numero, soltanto lo Zero può descrivere chi sono. Nessun nome è in grado di definirmi: io sono Colui che è oltre ogni definizione. Nulla può possedermi perchè nulla posseggo: il mio bagaglio è leggerissimo, sta tutto su una sola spalla. Sono solo - la mia unica compagnia è questo buffo animaletto che mi sta alle calcagna! - ma la Solitudine non mi spaventa, credo anzi che proprio in essa si celi la mia più grande Forza... Datemi pure del Matto, se ciò vi fa sentire più sicuri, ma lasciate che vi dica una cosa: giustappunto nella Follia è racchiusa l'autentica Saggezza! Quelle di cui vi ho parlato fin qui sono le mie Verità. Quali sono, invece, le vostre?»  



 
  Dice il Bagatto (arcano I):

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«Sono un Tutto in potenza, dentro di me vi è tutto ciò che mi serve, e la mia ricchezza interiore si riflette nell'abbondanza di risorse che rende grande il mio mondo... Guardate il tavolo che ho qui di fronte a me: come potete vedere, non manco di nulla! Gradite qualcosa? Prego, servitevi pure! Vi occorre una lama che renda più affilati i vostri pensieri? O preferite una coppa, per miscelarvi gli umori delle vostre emozioni? Ma forse siete attirati dagli oggetti che tengo tra le mani... Sì certo, con la bacchetta e con la moneta di cui l'infinita Grazia del Cosmo mi ha dotato, potreste realizzare ogni vostro desiderio! Avvicinatevi, non siate timidi, non fatevi intimorire dall'apparente sicurezza che ho in me stesso e nelle mie doti... Nonostante io sia abile come un mago e furbo come un imbonitore, sono ancora molto giovane, ho ancora tanto da imparare... E, se proprio devo dirvi la verità, non so ancora in quali progetti potrò investire le mie pur strabilianti risorse. Sono in grado di stupefare chiunque con le mie brillanti doti oratorie, ma talvolta mi ritrovo ad essere frastornato dal mio stesso profluvio di parole... Quindi, per il momento, ciò che devo fare è dare una direzione alla mia straripante energia, alla mia intelligenza sopraffina, alle mie travolgenti emozioni, ai miei denari tintinnanti. Ho ancora bisogno di maturare, ma questo è il bello di essere Me: posso ancora sognare in grande, nessuna via mi è ancora stata preclusa, l'Universo appare sconfinato ai miei occhi, ed io posso nutrirmi di Esso a volontà, senza timore di esserne travolto e annichilito... Io sono Colui che ha tutte le possibilità intatte di fronte a sé! Considero questo un gran privilegio, e sento che, in fondo al vostro cuore, un po' mi invidiate...»



Dice la Papessa (arcano II):

La Papessajpg

«Io sono la Gran Sacerdotessa. Tutti si avvicinano a me con un certo timore reverenziale: ciò è comprensibile, perchè il mio aspetto è quasi inumano, la mia pelle bianca come la neve, il mio sguardo vacuo e inespressivo... quasi io fossi un'incarnazione della Morte stessa! Devo infatti ammettere che c'è in me della frigidità, del gelo. Del resto, io sono Colei che conosce tutti i segreti, e li svela solo a chi si mostra degno di presentarsi alle soglie dell'Ignoto. Non crediate che questa sia un'opera semplice, tutt'altro: occorre saper attraversare il fiume del più grande Dolore per poter infine essere ammessi al cospetto della Verità! Questa è la prova che attende chi bussa alla mia porta con cuore puro e mente aperta, la prova che io stessa ho dovuto affrontare prima di chiunque altro... Desideri sapere che cosa si cela dietro il Velo che sta alle mie spalle? Allora accomodati, ma sii pronto a tutto... Fa' in modo, però, di non intimorirti troppo, al pensiero di ciò che ti aspetta: la paura infatti non ti aiuterà, ed anzi ti ricaccerà indietro. E non lasciarti confondere dalle apparenze: io sembro una donna inarrivabile, algida e fredda – questo è ciò che mostro di me – ma sotto il mio abito monacale si agitano emozioni ed energie che neppure immagini! Vieni quindi a me con fiducia e con totale abbandono: questo è l'unico modo che hai per superare la prova che tu stesso hai scelto di affrontare. Tale prova ha a che fare con la Saggezza, quella che emana dal Libro che vedi qui, aperto sulle mie ginocchia. Non credere di facilitarti il percorso dando una “sbirciatina” alle pagine del mio Libro: la furbizia non ti aiuterà, perchè questo è il Libro della Vita, il cui contenuto non si svelerà mai ai tuoi occhi fisici, ma ti sarà comprensibile solo quando ti sarai arreso alla Visione del Cuore... Quando questo avverrà, potrò svelarti tutti i miei segreti... o meglio, tutti tranne quello che custodisco gelosamente, dalla notte dei tempi, tra le pieghe del papiro arrotolato sul mio petto...»



(le interviste continuano...)

N.B.: gli arcani raffigurati in questa pagina sono reperibili in forma digitale, scaricando l'app
“Nuovi Tarocchi di Marsiglia” di Paolo Rossini.