Il Senza Nome (Arcano XIII)

Generalmente appellato come “La Morte”, il Tredicesimo Arcano dei Tarocchi raffigura, in realtà, una grande energia trasformatrice impegnata in un'opera talvolta dolorosa, ma necessaria: sacrificare i condizionamenti provenienti dal passato e farne concime con cui fertilizzare nuovamente la terra, in modo da permettere alla vita di rigenerarsi costantemente.

Vi propongo una suggestiva descrizione di questo Arcano, ricavata da un libro di John Blakeley del 1974, “La Torre Mistica dei Tarocchi”:

«Quando la mia Guida ebbe finito di parlare, lasciammo la Camera e salimmo al Quinto Piano della Torre; entrammo insieme nella Tredicesima Camera, e apparve questa Visione. Davanti ai miei occhi si stendeva un prato lussureggiante, come la pianura del Mondo; era ricco di una grande varietà di piante, e i fiori bellissimi ondeggiavano, pieni della gioia di esistere. Poi, tuttavia, si appressò il soffio dell'inferno, e il suo gelo mi agghiacciò l'Anima; e mentre guardavo, scorsi la Visione della Morte che incombeva davanti a me; in una mano stringeva una scimitarra, nell'altra un canestro vuoto; falciò i fiori e li gettò nel canestro, e mi parve che si tramutassero in teste di morti; e alcune portavano corone, altre l'umile cappuccio dei Dervisci; talune avevano i capelli dorati della giovinezza, altre le ciocche canute della vecchiaia.

In preda allo spavento, gridai: “O Terrore del Mondo, cosa sei?”. E una voce rispose: “Io sono il nesso tra il Noto e l'Ignoto. Ciò che nel Mondo sembra oro, io lo trasmuterò in metallo vile, e ciò che sembra metallo vile, io lo trasmuterò in oro. Come l'Oceano discioglie e assorbe il Sale del Mondo, così io faccio, perchè sono il Solvente dell'Umanità, e di ciò che è io faccio ciò che sarà”.

Quando la Voce cessò di parlare la Visione della Morte si allontanò da me, e vidi nuovamente il prato verde pieno di fiori. Allora la mia Guida mi disse: “Lo Spirito della Vita è l'antagonista dello Spirito della Stagnazione, poiché la Stagnazione è la Negazione della Vita. Nell'Unità nulla è creato, nulla viene distrutto. Per il Saggio, quindi, la Morte non ha terrori, perchè egli sa che senza la Morte non vi sarebbe la manifestazione della Realtà. La Morte è la Chiave che apre all'Uomo un'altra fase sulla Via della Manifestazione dell'Unità”».