I 22 Arcani Maggiori come via iniziatica (parte quinta)

Il sentiero percorso dal Matto è costituito da due serie di dieci tappe ciascuna: si va dall'arcano I al X, per poi procedere dall'XI al XX. Arrivato in fondo al sentiero, il Matto si ricongiunge con il Mondo, ovvero con l'arcano XXI, che rappresenta l'Assoluto. La prima decina di arcani raffigura personaggi comuni, i quali compiono le loro azioni come se si stessero rivolgendo idealmente ad un principo superiore e celeste (notare ad esempio il libro aperto sulle ginocchia della Papessa, le stelle dipinte sul baldacchino del Carro, la spada della Giustizia che punta verso l'alto, la lanterna che fa luce all'Eremita). La seconda decina è invece composta da personaggi mitologici, simbolici, archetipici. A differenza dei primi, questi ultimi compiono le loro azioni volgendosi verso il basso, cioè verso il piano terrestre (l'Appeso sfiora il terreno con il capo, l'Arcano Senza Nome semina la nera terra con teste e arti mozzati, una scarpetta spunta sotto la veste di Temperanza, il Diavolo poggia su uno stretto piedistallo, e così via). Gli Arcani Maggiori inscenano dunque la compenetrazione tra il Cielo e la Terra, e ci ricordano che l'iniziato deve saper realizzare la materializzazione dello Spirito e la spiritualizzazione della Materia.


Temperanza (arcano XIV)

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Questa carta raffigura un angelo, ovvero un essere asessuato: il genere sessuale è stato superato grazie all'azione dell'Arcano XIII, che ha mozzato teste maschili e femminili. Proprio per questo motivo il nome dell'arcano è “Temperanza”, senza articolo determinativo. L'Arcano XIII ha creato il vuoto, permettendo di ristabilire una corretta circolazione interna. Tenendo in equilibrio il liquido tra le brocche, Temperanza ci invita a trovare il nostro centro di gravità. La donna ha le ali ma, in realtà, è ben radicata a terra: si può volare alto soltanto dopo essersi confrontati con i vincoli del piano materiale; inoltre, se l'iniziato si distaccasse eccessivamente dal piano materiale, perderebbe l'anelito ad aiutare il prossimo. Temperanza invita perciò l'uomo evoluto a non recidere del tutto quel filo sottile che lo lega al piano terrestre per mezzo del suo corpo fisico: in tal modo, egli potrà ancora tendere la mano ai suoi fratelli rimasti indietro nel lavoro su di sé.


Il Diavolo (arcano XV)

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Il Diavolo (arcano numero 15) corrisponde, ad un livello superiore – o inferiore, a seconda dei punti di vista - al Papa (arcano numero 5): ciascuno dei due, infatti, è un “ponte”. Mentre il Papa, però, ci conduce verso le vette spirituali, il Diavolo ci getta nell'abisso, perchè più si sale, più si dovrà ridiscendere. Con l'arcano XV entriamo in quel processo necessario che consiste nella contemplazione delle nostre più profonde pulsioni, debolezze e paure. Il Diavolo ha molti occhi sul proprio corpo, per poter guardare meglio dentro se stesso. Il nome Lucifero, non a caso, vuol dire “portatore di luce”: il Diavolo, infatti, è colui che rischiara le tenebre. I due accoliti ai piedi del Diavolo sono un maschio e una femmina. Osservandoli con attenzione, si scopre che lo sguardo della fanciulla è molto più sveglio di quello del maschietto. Questo buffo particolare è molto eloquente riguardo alla fondamentale importanza dell'intelligenza femminile lungo la via dell'autentico Risveglio.


La Torre (arcano XVI)

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Questo arcano non predice sciagure, ma annuncia un passaggio obbligato in vista della liberazione del consultante. Non si può riempire un vaso con dell'acqua pulita, senza che questo venga prima svuotato dell'acqua sporca e stagnante. La Torre rappresenta una scena di gioia, in cui l'estremità superiore salta come il tappo di una bottiglia, liberando una pioggia di coriandoli colorati. I due personaggi danzano, fanno le capriole. Uno di essi, che si vede solo per metà, rivela l'esistenza di una seconda possibilità, che deve essere scoperta. La Torre, in realtà, è il nostro corpo / tempio, attraverso il quale possiamo incontrare Dio. L'erezione della Torre di Babele è un'allegoria esoterica che indica lo sforzo di portare la macchina umana alla produzione delle sostanze sottili richieste dai piani superiori del Cosmo. Quando riesce a compiere quest'opera, l'iniziato raggiunge il Cielo. Si tratta però di un'impresa molto delicata, che facilmente rischia di fallire, se viene realizzata per celebrare l'ego umano anziché la gloria dello Spirito.


La Stella (arcano XVII)

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La Stella è il primo Arcano Maggiore a mostrare un personaggio completamente nudo, cioè spogliato dell'ego. La donna versa acqua nell'acqua, dimostrando così non solo il suo estremo altruismo, ma anche la saggezza che la ispira: svuotando le due anfore del loro contenuto, ella mostra infatti di voler creare finalmente il vuoto dentro di sé, dopo essersi colmata di esperienze. Arriva infatti un momento in cui l'iniziato deve spogliarsi non solo di tutto ciò che possiede, ma anche di tutto ciò che ha appreso, di ciò che sa o crede di sapere. Solo grazie a questa manifestazione di non attaccamento, l'individuo dimostrerà di essersi pienamente risvegliato. Si può anche affermare che la donna raffigurata su questa carta sia la personificazione dell'Universo: il messaggio di cui si fa portatrice è che non esiste distinzione tra ciò che si verifica nel macrocosmo e ciò che si manifesta invece nel microcosmo umano.

(segue...)