L'Eremita (Arcano IX)

Oswald Wirth (1860-1943), che ancora oggi è tenuto nella massima considerazione da parte degli studiosi di esoterismo, ha elaborato una nuova versione degli Arcani Maggiori, che combina discipline quali cabala, alchimia, astrologia, gradi massonici e insegnamenti iniziatici greci, egizi e mesopotamici. Senza nulla togliere alla grandezza del personaggio, bisogna però notare che i Tarocchi da lui realizzati sono, per certi versi, piuttosto lontani da quello che era il significato originale ed oggettivo degli Arcani. L'opera “I Tarocchi”, scritta da Wirth nel 1924, contiene comunque alcune pagine di rara bellezza, come ad esempio quelle dedicate all'Eremita, il Grande Saggio degli Arcani:

«L'Eremita non tasta il terreno alla cieca, poiché una luce discreta rischiara la sua avanzata infaticabile e sicura. La sua destra, infatti, solleva una lanterna parzialmente velata da un lembo dell'ampio mantello dello stesso filosofo, che teme di abbagliare gli occhi troppo deboli per sopportare lo splendore della sua lampada modesta. Questa luce è il suo avere personale, che lascia brillare solo per quanto gli è necessario per dirigersi. E' modesto, e non si fa illusioni sulla propria scienza poiché sa che è infinitesimale in confronto a ciò che egli ignora; così, rinunciando ad ambizioni intellettuali troppo orgogliose, si accontenta di raccogliere con umiltà le nozioni che gli sono indispensabili per il compimento della sua missione terrena. La missione non è fissare le credenze formulando il dogma, perchè l'Eremita non è il Papa (Arcano V): non si rivolge alle folle e si lascia avvicinare soltanto dai ricercatori della verità che osano spingersi fino alla sua solitudine. A loro si confida, dopo essersi accertato che essi sono capaci di comprenderlo, poiché il saggio non getta le perle ai porci. […]

Il mantello di questo personaggio è, all'esterno, di un colore scuro, che dà sul marrone (austerità), ma la fodera è azzurra, come se si trattasse d'un indumento di natura aerea, dotata delle proprietà isolanti attribuite al famoso mantello di Apollonia. I Massoni sanno che bisogna essere “al coperto” per lavorare in modo utile, e l'Alchimia esige che le operazioni della Grande Opera si compiano all'interno di un matraccio ermeticamente chiuso. Senza isolamento, nulla può concentrarsi, e senza concentrazione preventiva non può essere esercitata alcuna azione magica. Le energie silenziosamente accumulate con pazienza, al riparo da ogni infiltrazione perturbatrice, spiegheranno una potenza irresistibile, quando verrà l'ora. Tutto ciò che deve prendere corpo si elabora in segreto, nell'antro oscuro delle gestazioni in cui si compie l'opera di cospiratori misteriosi.

L'Eremita cospira, al riparo di un ambiente psichico austero che lo isola da ogni frivolezza mondana. Nel suo ritiro, egli matura le sue concezioni intensificando la propria volontà raffrenata e magnetizzando le proprie aspirazioni generose con tutto l'amore disinteressato di cui è capace. Perciò questo sognatore può preparare avvenimenti formidabili; ignorato dai suoi contemporanei, diviene l'effettivo artefice dell'avvenire. Distaccato dalle contingenze presenti, tesse con abnegazione la trama sottile di ciò che deve compiersi. Maestro Segreto, lavora nell'invisibile per condizionare il divenire in gestazione».