Arcano I: Il Mago... sono io!

Alcuni mesi fa mi è venuta l'idea di scrivere e pubblicare su questo blog un articolo per ciascuno dei 22 Arcani Maggiori, in cui far emergere attraverso una storia l'intima essenza di quelli che Alejandro Jodorowsky considera dei veri e propri “esseri viventi”. Quello che intendo fare non è inventare dei racconti (attività, questa, nella quale non mi sono mai cimentata e da cui non mi sento particolarmente attratta), bensì riportare delle storie che possono essere vere o di fantasia ma che comunque... esistono già! L'elemento di originalità, in tal caso, consiste nel considerare queste storie sotto una nuova luce, quella dei Tarocchi appunto. Non posso che cominciare con L'Arcano I, Il Mago. Ho pensato chi mai potesse essere il Mago della mia storia. Qualche idea mi è venuta... Alla fine, però, mi sono resa conto che il Mago potevo proprio essere io! Il Mago sono io nell'istante in cui scrivo queste righe, sì...


Chi è, infatti, il giovane Prestigiatore dei Tarocchi? E' un essere che contiene ogni possibilità dentro di sé ma che, in realtà, non ha ancora fatto nulla! Mi identifico in Lui nel momento in cui penso che mi piacerebbe realizzare queste ventidue, nuove pagine per il mio blog: mi trovo, infatti, all'inizio di un viaggio bello e possibile ma che, ora come ora, non so dire quale esito possa avere... Potrebbero infatti accadere molte cose in grado di rallentare o forse anche di interrompere la stesura di questi testi. Naturalmente, questo è un lavoro che desidero portare avanti per pura passione, senza una finalità precisa: se anche fossi costretta a fermarmi, dunque, l'interruzione non porterebbe con sé nessuna conseguenza spiacevole. Quando, invece, vi trovate al principio di un'opera che considerate essenziale per la vostra vita, la cosa si fa molto più seria... Vestire i panni del Mago, allora, può rivelarsi un'esperienza elettrizzante ma forse anche un po'... inquietante!


Mi viene in mente a questo proposito – per rimanere in tema di Tarocchi – la storia del giovane ricercatore Francesco Guarino, di cui ho letto il bel libro “Tarocchi tra ragione e intuizione”. L'autore accenna, in quel testo, al modo in cui si è sviluppata la sua carriera di tarologo. Quando ha annunciato alle persone a lui vicine il desiderio di trasformare la sua passione in un lavoro vero e proprio, non ha certo trovato né comprensione né sostegno, bensì un'ironica quanto tenace disapprovazione. Quel momento, per lui, non deve essere stato facile. Francesco, però, sapeva di avere dentro di sé tutto ciò che gli occorreva per intraprendere con successo quella via così originale e, agli occhi di alcuni, assolutamente bizzarra: così, si è fatto coraggio, ha fatto appello a tutte le sue risorse interiori e, semplicemente, ha mosso il primo passo... quello che lo ha condotto ad essere, oggi, un tarologo professionista di grande successo. Alla fine, l'ha avuta vinta su tutti coloro che, anni addietro, avevano mostrato scarsissima fiducia in lui e nel suo progetto. All'inizio di questa storia, però, Francesco Guarino deve aver avuto più di un dubbio, più di un timore... proprio come il nostro giovane Prestigiatore, i cui piedi sono rivolti, infatti, in due opposte direzioni!


Un Mago può aver paura di fallire ma non per questo deve rinunciare ad inseguire i suoi sogni, soprattutto se sa, dentro di sé, di avere a disposizione tutti gli attrezzi del mestiere. Il Mago sono io... Il Mago è ognuno di voi... Se desiderate fortemente qualcosa, non fermatevi al sogno: siate decisi... muovete il primo passo!


Ricordate che la libertà si ottiene soltanto quando ci si appropria della volontà – e del coraggio – di Osare...

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