Una Torre tra Cielo e Terra

Credo che il sedicesimo Arcano Maggiore sia sempre stato interpretato in maniera errata, non soltanto a livello di aneddotica popolare, ma anche da parte di molti intellettuali che, nel corso dei secoli, hanno affrontato lo studio dei Tarocchi. In tutti i mazzi di Tarocchi realizzati a partire dai primi anni dell'Ottocento e non appartenenti alla tradizione marsigliese, l'Arcano XVI raffigura una torre colpita e scoperchiata da un fulmine e due personaggi che precipitano al suolo.

Nell'immagine che segue possiamo vedere due esempi tratti da mazzi italiani: quello dei Tarocchi Classici stampati da Carlo Dellarocca nel 1835 a Milano (a sinistra) e quello dei Tarocchi pubblicati nel 1893 a Torino con il titolo "I Naibi di Giovanni Vacchetta" (a destra).

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Questo arcano, evidentemente, è diventato il depositario di un simbolismo legato all'idea di punizione divina nei confronti dell'iniquità umana o, quanto meno, di inevitabile crollo delle realizzazioni umane, considerate frutto di orgoglio e presunzione.
Eppure, nei Tarocchi di Marsiglia, che a livello temporale precedono di gran lunga i mazzi cui ho accennato, notiamo che la Torre non è affatto colpita da un fulmine: semplicemente, la sua sommità merlata si solleva per lasciare entrare (o piuttosto uscire?) uno sbuffo di energia.

L'immagine che segue mostra due esempi tratti rispettivamente dal mazzo realizzato da Jean Dodal tra il 1701 e il 1715 (a sinistra) e dal mazzo pubblicato da Nicolas Conver nel 1761 (a destra).

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Mi sembra evidente come l'Arcano XVI, nei Tarocchi di Marsiglia, non raffiguri affatto una disgrazia bensì, al contrario, una festa... un ballo in maschera, per la precisione. Non ricordano forse dei coriandoli i cerchietti colorati che punteggiano la carta? Ed è così difficile vedere nei due personaggi che stanno a testa in giù dei saltimbanchi intenti a far capriole? Inoltre, lo sbuffo di energia che emerge dalla sommità della Torre mi ricorda molto i piumaggi tipici delle maschere di Carnevale. Sì, credo sia proprio questo l'esatto significato dell'Arcano XVI... La Torre non simboleggia una pretenziosa costruzione umana, bensì il Tempio dell'Anima che ogni essere umano ha dentro di sè e mediante il quale può, in ogni momento, entrare in comunicazione con Dio. Vediamo qui raffigurata una vera e propria festa dell'Anima: quest'ultima ama travestirsi e assumere ruoli diversi (ecco perchè l'idea del Carnevale) durante le molteplici incarnazioni cui si sottopone per poter divenire sempre più consapevole di sè. La sua connessione con il Divino, però, non viene mai meno: la sommità merlata della Torre somiglia ad una corona perchè è una rappresentazione del settimo chakra (il chakra della corona, appunto), situato sulla parte alta del capo, là dove è possibile espandere il contatto con le energie presenti nell'Universo. Possiamo anche notare che la "corona" raffigurata nella carta è più stretta della Torre: ci troviamo, dunque, di fronte ad un Tempio che è sempre stato aperto verso il Cielo, pur essendo perfettamente radicato nella Terra.


Questa interpretazione dell'Arcano XVI è pienamente confermata dalla posizione che esso occupa nella sequenza degli Arcani Maggiori: si trova, infatti, tra il Diavolo (XV) e la Stella (XVII). Il Diavolo è il Principe del mondo sotterraneo, ovvero della materia che costituisce l'essenza dell'esperienza umana. Soltanto dopo essersi "sporcata le mani" immergendole profondamente nel mondo materiale, l'Anima può nuovamente spiccare il volo, rinascendo a se stessa (la posizione a testa in giù dei due saltimbanchi ricorda quella dei bimbi che vengono alla luce) e tornando, infine, a rivedere le Stelle...

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Ma quale interpretazione attribuire a questa carta durante una lettura? In base alla mia esperienza, essa annuncia degli avvenimenti improvvisi e inattesi, spesso piacevoli (nuovi incontri, innamoramenti, esplosioni passionali, trasferimenti), che non hanno come obiettivo quello di gratificare il nostro ego, bensì quello - ben più importante - di mostrarci la missione scelta dalla nostra Anima per l'incarnazione attuale. Perciò, è possibile che al lieto evento iniziale non facciano seguito delle situazioni altrettanto piacevoli: la Torre, infatti, ci invita soprattutto a riflettere su noi stessi e sul significato della nostra esistenza.

In definitiva, non è azzardato affermare che questa lama porti dentro di sè un'energia simile a quella di altri arcani, che rappresentano la crisi e la riflessione solitaria: lo sbuffo di energia che scoperchia la Torre può essere assimilato alla luce della lanterna dell'Eremita (Arcano VIIII), mentre i saltimbanchi che stanno a testa in giù ricordano molto da vicino l'Appeso (Arcano XII).

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