Questo gioco si basa sugli sguardi che i personaggi dei Tarocchi si scambiano reciprocamente e può essere svolto secondo due diverse modalità:
1) considerando gli Arcani nel loro valore archetipico, ovvero nel loro significato simbolico generale;
2) partendo dal presupposto che i personaggi raffigurati all'interno degli Arcani estratti corrispondano ai reali protagonisti della situazione analizzata dal consultante.
Nel primo caso è sufficiente utilizzare i 22 Arcani Maggiori; nel secondo caso, invece, consiglio di aggiungere a questi ultimi le quattro Carte di Corte (Paggio, Regina, Re e Cavaliere) di ciascun seme degli Arcani Minori.
In entrambi i casi, il gioco inizia con l'estrazione di tre carte (A, B e C) che vengono stese in linea orizzontale. Dopo aver scoperto le tre carte, occorre osservare la direzione degli sguardi dei personaggi contenuti nella carta di sinistra (A) e in quella di destra (C): se nella carta A compare un personaggio che guarda verso sinistra, bisogna estrarre un altro Arcano per scoprire quale sia l'oggetto del suo sguardo; allo stesso modo, se nella carta C appare un personaggio che guarda verso destra, occorre estrarre un altro Arcano per scoprire l'oggetto del suo interesse. Si continua ad estrarre Arcani in questo modo finchè tutti i personaggi guardano verso l'interno del tiraggio (cioè si guardano reciprocamente), oppure fino a quando esce un Arcano Maggiore appartenente ad una delle seguenti tipologie:
a) Arcani in cui vi è un personaggio dominante che guarda dritto di fronte a sè: La Giustizia (VIII), L'Appeso (XII), Il Diavolo (XV), Il Sole (XVIIII), Il Giudizio (XX);
b) Arcani in cui appaiono vari personaggi "minori" che guardano in direzioni differenti: L'Innamorato (VI), La Ruota di Fortuna (X), La Torre (XVI).
Vediamo ora due esempi.
Esempio 1 - Arcani considerati come archetipi
Una donna si sente oppressa dalle eccessive aspettative che il padre nutre nei suoi riguardi; vorrebbe affrancarsi da questa situazione e chiede ai Tarocchi un chiarimento in merito.
Queste sono le carte estratte:
A: Il Matto
B: Il Carro (VII)
C: Temperanza (XIIII)
Per prima cosa osserviamo che la carta A (Il Matto) guarda verso destra, mentre la carta C (Temperanza) guarda verso sinistra: gli Arcani posti alle due estremità guardano cioè verso l'interno del tiraggio, e non vi è quindi necessità di estrarre altre lame. Il Matto rappresenta la grande energia della consultante: tale energia va però a "sbattere" contro Il Carro, che è guidato da un giovane uomo; evidentemente la consultante sta rinunciando alla propria femminilità in nome di una modalità prettamente maschile di affrontare l'esistenza, ed è probabile che un comportamento di questo genere sia il risultato delle aspettative del padre, il quale vede in lei il figlio maschio che non ha mai avuto. Notiamo però, sul lato destro del tiraggio, il formarsi della coppia formata da Il Carro (VII) e da Temperanza (XIIII): il fatto che la somma dei numeri 7 e 14 corrisponda a 21 (ovvero al numero della realizzazione per i Tarocchi) è sufficiente a far comprendere che questo problema verrà brillantemente risolto. Possiamo prendere l'Arcano XXI, Il Mondo (che è già virtualmente presente all'interno del tiraggio) e collocarlo a destra di Temperanza:
Possiamo così ammirare la perfezione di questo tiraggio, che si apre con il primo degli Arcani Maggiori (Il Matto) e si chiude con l'ultimo (Il Mondo), e nel quale osserviamo che sia la somma dei due Arcani centrali (7 + 14) che quella dei due Arcani esterni (0 + 21) corrisponde al fatidico numero 21!
Esempio 2 - Arcani considerati come personaggi reali
Una giovane donna ha un amico verso il quale si è accorta di provare dei sentimenti; indecisa se esternarli oppure no, chiede ai Tarocchi un chiarimento sulla situazione emozionale in cui si trova attualmente il suo amico.
Queste sono le carte estratte:
A: Paggio di Coppe
B: L'Innamorato (VI)
C: Regina di Coppe
In questo caso la carta C (Regina di Coppe) guarda verso sinistra, pertanto non occorre estrarre un'altra carta da porre alla sua destra. La carta A (Paggio di Coppe) guarda invece verso sinistra; per sapere qual è l'oggetto dell'interesse del Paggio, è necessario estrarre un altro Arcano da porre alla sua sinistra: la carta D è La Stella (XVII).
La donna de La Stella, guardando anch'essa verso sinistra, richiede di estrarre un'altra carta che raffiguri l'oggetto della sua attenzione: la carta E è La Ruota di Fortuna (X), con la quale il gioco si conclude.
Per prima cosa notiamo che tutti e tre i personaggi principali (la Regina di Coppe, il Paggio di Coppe e la donna de La Stella) guardano verso sinistra e che, dunque, i loro sguardi non si incontrano affatto: da ciò si comprende già come la situazione sia, almeno nel momento presente, bloccata. La Regina di Coppe è la consultante, la quale guarda il suo amico, ovvero il giovane dell'Arcano VI, L'Innamorato: costui appare come un uomo indeciso tra varie possibilità di scelta, forse per insicurezza o forse per semplice opportunismo. Il Paggio di Coppe, collocato a sinistra de L'Innamorato, sembra però chiarire che l'amico della consultante è più che altro un giovane insicuro e timoroso, il quale però, in questo momento della propria vita, prova un forte interesse nei confronti di una donna: non si sa chi sia questa donna, ma si sa con certezza che non si tratta della consultante. In che direzione guarda, però, il personaggio femminile de La Stella? Lei non ha lo sguardo rivolto al Paggio di Coppe, verso il quale evidentemente non prova interesse, ma guarda a sinistra, all'indirizzo della Ruota di Fortuna: ciò significa che in questo momento è vittima di un blocco emozionale che inconsciamente continua ad alimentare (da notare, infatti, l'analogia tra il fiume alimentato da La Stella e il corso d'acqua su cui si posa La Ruota di Fortuna). Gli Arcani che sono stati estratti raffigurano, quindi, una situazione emozionalmente bloccata, in cui ciascuno dei tre protagonisti desidera qualcosa che, attualmente, non può ottenere.