LE ORIGINI DEI TAROCCHI
LA
LEGGENDA – LA PROVENIENZA EGIZIA
Secondo
la tradizione esoterica, i Tarocchi derivano dall'antico Libro di
Thoth, il dio egizio della conoscenza
Gli
esoteristi delle diverse epoche vollero vedere la loro nascita
collegata, di volta in volta, alla cultura iniziatica dell'antico
Egitto, alla cabala ebraica o alla sapienza orientale. Per lungo
tempo le teorie sull'origine egizia vennero accettate, tanto che i
mazzi egiziani sono tuttora tra i Tarocchi più diffusi. Il primo a
teorizzarla è Antoine Court De Gébelin (1724-1784). Altri
esoteristi come Paul Christian (1811-1877), pseudonimo di
Jean-Baptiste Pitois, e René Falconnier, espandono le sue teorie.
LA STORIA - IL RINASCIMENTO ITALIANO
La
nascita delle carte dei Tarocchi risale a circa la metà del '400
nelle corti del Nord Italia
(Visconti a Milano, Este a Ferrara)
Sono un passatempo noto come Gioco dei Trionfi (ludus triomphorum). Il mazzo di 78 carte nasce dalla fusione delle comuni carte da gioco, provenienti dal mondo arabo, e 22 figure allegoriche dette “Trionfi”. Si diffonde nelle corti rinascimentali come gioco di società e nelle osterie come gioco d'azzardo. Le figure dei Trionfi rappresentano una mappa cosmologica del mondo cristiano, influenzata dal neoplatonismo rinascimentale.
L'EVOLUZIONE - DAL GIOCO ALLA DIVINAZIONE
I
Tarocchi rimangono un gioco fino al tardo '700. Solo allora
cominciano ad essere usati per la divinazione
Il gioco dei Tarocchi è di fortuna e di abilità. Le regole si sono modificate nel tempo e hanno molte varianti regionali. Il Whist e il Bridge sono un'evoluzione di questo gioco, praticato ancora oggi in alcune regioni, come il Piemonte e l'Emilia Romagna. L'idea che i Tarocchi avessero un significato divinatorio e una simbologia esoterica si diffonde in Francia dalla fine del '700 e nel corso di due secoli prende gradatamente il sopravvento.
LA NASCITA - IL SIGNIFICATO DEL NOME
Tutte le ipotesi sulle origini della parola “Tarocchi” si basano su labili indizi e ancora oggi non c'è univocità da parte degli storici
La prima attestazione è come “carte da Trionfi” mentre il termine “Tarocco” - forse proveniente dall'arabo – compare solo dalla fine del '400 con il significato di “idiota” o “folle”, con riferimento a una delle carte (il Matto) presente anche nei mazzi odierni. Il termine “Arcani” per indicare i Tarocchi viene introdotto molto più tardi (in latino “arcanum”=segreto).
VICINO AI TAROCCHI
AZZARDO E CARTOMANZIA
Le carte da gioco esistevano in Cina già dall'anno mille e in Europa dalla fine del '300;
il loro uso a scopo predittivo ha, invece, origini molto più recenti
I Tarocchi sono a metà strada tra le normali carte da gioco e – dal '700 in avanti – gli speciali mazzi chiamati Oracoli o Sibille creati appositamente per la cartomanzia. I giochi di carte, quasi sempre legati all'azzardo, erano diffusi in tutte le classi sociali.
IL QUATTROCENTO
I TRIONFI MINIATI DELLE CORTI RINASCIMENTALI
I primi mazzi sono oggetti molto preziosi, miniati su fondo in foglia d'oro o d'argento. Il più antico conservato viene prodotto a Milano intorno al 1440 per la famiglia Visconti
E' giunto fino a noi un numero limitato di carte miniate appartenenti a una trentina di mazzi diversi. I due principali committenti furono i Visconti di Milano e gli Este di Ferrara. Il prezioso mazzo Sola Busca è l'unico completo di 78 carte arrivato fino a noi e risale al 1491.
IL CINQUECENTO
LA
"FILOSOFIA" DEI TAROCCHI
La cultura rinascimentale è caratterizzata dal recupero dei testi classici latini e greci. Le figure presenti nelle carte sono influenzate da queste immagini e conoscenze
Le immagini e i simboli dei Trionfi appartengono a un repertorio figurativo, riscontrabile negli affreschi delle cattedrali, nei palazzi pubblici, nei trattati enciclopedici e astrologici e nei codici miniati dell'epoca. Attraverso le immagini dei Trionfi viene diffusa la conoscenza della mistica cristiana, della cultura classica e dell'ermetismo. In quest'epoca, le carte sono di bassa qualità e quasi nessuna è sopravvissuta nel tempo.
IL SEICENTO
IL TAROCCHINO DI GIUSEPPE MARIA MITELLI
Il gioco dei Tarocchi si espande molto velocemente al di fuori delle zone di origine, e in gran parte d'Italia si sviluppano diverse varianti del mazzo
Uno dei più importanti dell'epoca è quello realizzato dal raffinato incisore bolognese Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718) intorno al 1660. Si tratta di un prezioso mazzo di 62 carte in stile barocco, dedicato alla famiglia Bentivoglio. Il mazzo viene successivamente colorato e dato alle stampe per l'uso nel gioco.
IL SETTECENTO
I TAROCCHI SI DIFFONDONO IN ITALIA E IN EUROPA
Alla produzione italiana dei mazzi si affianca una massiccia produzione europea e soprattutto francese. Il Piemonte è il collegamento tra Italia e oltralpe
In Italia prosegue la realizzazione di mazzi originali di squisita fattura: le diverse tradizioni coesistono e fanno a gara a chi produce i mazzi più belli. L'influenza dei mazzi francesi si diffonde nel resto dell'Europa e anche in Italia. In Piemonte, la prima fabbrica di Tarocchi viene fondata da Giuseppe Ottone a Serravalle, in provincia di Vercelli, nel 1736. Nasce nel 1761 la Fabrique Royale di Torino, voluta da Re Carlo Emanuele III.
LE VARIANTI REGIONALI: TAROCCHINO E MINCHIATA
Se a Bologna si usa togliere alcune carte, per creare mazzi più snelli e facili alla “presa”, a Firenze se ne aggiungono per rendere il gioco più coinvolgente
Privo delle carte dal due al cinque, il Tarocchino di 62 carte è una variante nata a Bologna che sopravvive ancora oggi. La Minchiata (in dialetto toscano significa “sciocchezza” o “cosa inutile”) è la variante toscana con un mazzo di 97 carte: i Trionfi arrivano a 41 con 19 immagini ispirate all'astrologia.
LE VARIANTI EUROPEE
Il gioco dei Tarocchi si diffonde e assume regole differenti nei diversi Paesi; i fabbricanti di carte ampliano la produzione realizzando nuovi tipi di mazzi
In Europa nascono e si sviluppano tradizioni locali che propongono modelli iconografici unici o di influenza italiana. Ogni nazione ha le proprie regole del gioco e i mazzi vengono costruiti in funzione di questo. Le guerre napoleoniche contribuiscono, tuttavia, a diffondere Tarocchi in stile francese in tutta l'Europa continentale.
I TAROCCHI MARSIGLIESI
IN FRANCIA SI CREA UN MAZZO DI RIFERIMENTO
Il modello iconografico di stile francese viene oggi chiamato “di Marsiglia” per la città che ne fu il principale centro di produzione
Dalla metà del '600 fino alla fine dell'800 i Marsigliesi si imposero come riferimento per i fabbricanti, per i giocatori e successivamente per gli esoteristi. Nonostante il nome, i Tarocchi Marsigliesi sono prodotti non solo in Francia, ma anche in Svizzera, Belgio, Germania e Italia settentrionale. Dal momento della sua prima realizzazione, il modello marsigliese ha mantenuto quasi intatta la propria struttura.
L'OTTOCENTO
LA NASCITA DEI MAZZI MODERNI
Nuove tecniche di stampa migliorano la qualità dei mazzi. I Tarocchi si diffondono non solo come gioco, ma anche come oggetti da collezione e strumenti esoterici
I mazzi realizzati in Francia, o in stile francese, sono senza dubbio i più diffusi. In Germania e in Austria vengono creati nuovi tipi di carte, spesso decorate con elementi di fantasia. In Italia, a Bologna e a Firenze si continua a giocare con il Tarocchino e la Minchiata; in Piemonte e in Lombardia prosegue una tradizione locale che regala opere uniche e straordinarie.
DAL PIEMONTE UN NUOVO MODELLO
Alla fine dell'800 Giovanni Vacchetta realizza a Torino il primo mazzo in cui tutte le 78 carte sono illustrate con scene figurate
Le 56 carte numerali del maestro cuneese Vacchetta (1863-1940) sono una vera innovazione, con personaggi e simboli che recuperano il gusto rinascimentale. La sua visione, tuttavia, è solo estetica e non segue la nuova moda che lega i Tarocchi alla divinazione o all'esoterismo.
IL NOVECENTO
IL RESTAURO DEI MODELLI ANTICHI E I NUOVI MAZZI MARSIGLIESI
Il recupero della tradizione, la conservazione del canone e la ricerca della modernità coesistono nei Tarocchi di Marsiglia
I Marsigliesi diventano la base di un sistema esoterico e magico. I creatori dei nuovi mazzi ne modificano il canone secondo le loro personali prospettive. In alcuni casi, l'intento dichiarato è quello di ripristinare i Tarocchi di Marsiglia “originali”, in altri è di modificare il mazzo avvicinandolo alla cultura moderna. Paul Marteau, nel 1930, usa per la prima volta il termine “di Marsiglia” per riferirsi a queste carte.
TAROCCHI WAITE-SMITH
NASCONO I TAROCCHI MODERNI
Arthur Edward Waite e Pamela Colman Smith realizzano insieme il mazzo ora più usato al mondo, in cui gli Arcani Minori sono illustrati con scene legate al loro significato
Waite (1857-1942) ha l'innovativa intuizione di realizzare degli Arcani Minori figurati. Con l'aiuto dell'illustratrice Pamela Smith (1878-1951) traduce il simbolismo astratto delle 40 carte numerali in scene immediatamente comprensibili: da lì in poi i Tarocchi non sarebbero più stati gli stessi.
LA PRIMA EDIZIONE DEL MAZZO PIU' FAMOSO AL MONDO: LONDRA, 1909
Stampato
dall'editore Rider di Londra per la prima volta nel dicembre 1909, il
mazzo Waite-Smith (anche noto come Tarocchi Rider-Waite) era
accompagnato dal volume “Pictorial Key to the Tarot” (La Chiave
Pittorica dei Tarocchi).
VERSO IL DUEMILA
OGGETTI D'ARTE E CARTE PER DIVERTIRSI
L'aspetto divinatorio ed esoterico non è l'unico motivo per cui vengono realizzati nuovi mazzi di Tarocchi
Mentre in Francia domina il modello marsigliese e in Inghilterra si sviluppa una nuova scuola esoterica, nel resto dell'Europa i Tarocchi rimangono legati all'estetica e al gioco. Si creano mazzi totalmente differenti, alcuni legati alle correnti artistiche, altri squisitamente funzionali alle regole per giocare.