Tarocchi di Marsiglia: uno sguardo d'insieme

Sembra certo che alcuni arcani dei Tarocchi esistessero già agli inizi del 1400 e che siano stati realizzati a Bologna. Pertanto, è opinione comune tra gli studiosi che i Tarocchi siano nati in Italia in epoca rinascimentale. Verso la metà del 1600 prese però avvio in Francia la realizzazione dei Tarocchi di Marsiglia, così chiamati in omaggio alla città in cui, nel 1760, vide la luce il mazzo dell'insuperato Maestro Cartaio Nicolas Conver: fino alla fine dell'Ottocento, i Marsigliesi si imposero come indiscusso modello di riferimento per i fabbricanti, per i giocatori e, più tardi, per gli esoteristi. Nonostante il nome, i Tarocchi di Marsiglia sono realizzati anche in Svizzera, Belgio, Germania e Italia settentrionale.


Dal momento della sua origine, il modello marsigliese ha mantenuto quasi intatta la propria struttura. Si tratta di un mazzo di 78 carte, cui viene dato il nome di "Arcani", che si differenziano in due gruppi principali: 22 Arcani detti “maggiori” e 56 Arcani detti “minori”. Mentre i “maggiori” descrivono un processo umano universale, che racchiude in sé tutti gli aspetti dell’essere, i “minori”, suddivisi in quattro tipologie o “semi”, rimandano agli aspetti quotidiani dell’esistenza (Spade = pensieri, Coppe = emozioni, Bastoni = desideri, Denari = necessità fisiche). Si tratta di due vie complementari: gli Arcani Minori sono come le quattro pareti di un tempio costituito dagli Arcani Maggiori.


Ventidue sono gli Arcani Maggiori, di cui ventuno numerati e uno solo, Il Matto, privo di numero: Il Matto, infatti, è colui che idealmente percorre l’intera serie degli Arcani fino a raggiungere la realizzazione suprema simboleggiata dall’Arcano XXI, Il Mondo.

In base a questo schema, gli Arcani Maggiori vengono suddivisi in due serie, di cui la prima (Arcani da I a X) rappresenta personaggi umani o animali all’interno di scene caratterizzate da una chiara connotazione storica o sociale; nella seconda serie (Arcani da XI a XX), i personaggi e le situazioni assumono invece un carattere allegorico simile a quello del sogno: appaiono, infatti, creature simboliche, angeli e diavoli, terra e acqua, astri e manifestazioni energetiche di vario genere.


Possiamo affermare che gli Arcani della prima serie rappresentano le istanze della personalità, mentre quelli della seconda serie si riferiscono al riconoscimento del progetto dell’Anima: nel loro complesso, infatti, i Tarocchi sono una metafora del viaggio attraverso il quale la personalità umana si ricongiunge (e si riconcilia) con l’Anima Universale. In questo senso, è interessante notare che i 22 Arcani Maggiori possono essere suddivisi in 11 coppie la cui somma dà 21, il numero della realizzazione: ognuna di queste coppie potrebbe rappresentare un possibile cammino verso tale traguardo. Ad esempio: l’energia primordiale del Matto (senza numero, quindi corrispondente a zero) si incarna nella realizzazione totale rappresentata dall’Arcano XXI, Il Mondo; un giovane, rappresentato dall’Arcano I, Il Mago, lungo il proprio cammino iniziatico riceve l’irresistibile chiamata dell’Angelo dell’Arcano XX, Il Giudizio. E così via…


Per quanto riguarda gli Arcani Minori, ciascuno dei quattro semi si compone di 14 carte: 10 carte numerali e 4 figure o carte di corte; queste ultime, pur essendo prive di numero, sono ordinabili secondo uno schema che rappresenta le tappe che l'individuo deve attraversare per poter conseguire la padronanza di ciascun seme (ovvero, di ognuna delle quattro energie che costituiscono l'essere umano). L'ordine delle figure, dunque, è il seguente: 1) Paggio; 2) Regina; 3) Re; 4) Cavaliere.


Questa è, ad esempio, la progressione delle figure relative al seme di Denari: