Arcano VI: L'Innamorato... o la ricerca del piacere

Nell'Arcano VI, L'Innamorato, si rispecchiano l'amore terreno, la passione, la possibilità di fare ciò che piace e, dunque, di scegliere. A ben vedere, si tratta di una carta molto ambigua, perchè IL PIACERE E' AMBIGUO. Soltanto elevando la nostra Coscienza possiamo affrancarci da questa ambiguità, integrando sempre più, dentro di noi, gli aspetti positivi e solari rappresentati da questo Arcano. E più ci nutriamo in modo sano delle piacevolezze che la vita ci offre, più ci avviciniamo a Dio... Colui al Quale si riferisce in realtà – per chi non lo sapesse – l'appellativo di “Innamorato” in questa carta dei Tarocchi. Una bellissima lezione, esemplificata in modo magistrale dalla suggestiva vicenda raccontata da Elizabeth Gilbert nel libro autobiografico “MANGIA PREGA AMA”.

Liz è una giornalista americana dalla vita apparentemente perfetta che a un certo punto, però, non riesce più a comprendere il significato di tutto ciò che la circonda e che lei stessa ha costruito con le proprie mani. Sente un Richiamo molto più forte, al quale non può resistere. Decide di affrontare un divorzio che si rivelerà devastante e di concedersi nove mesi “sabbatici”. Nove mesi per viaggiare intorno al mondo (Italia, India, Indonesia) nel tentativo di placare il dolore e la depressione andando alla ricerca del Piacere in tutte le sue forme: da quello individualistico soddisfatto attraverso il cibo, fino a quello spirituale ottenuto grazie all'incontro (o meglio, al re-incontro) con Dio. Percorrendo le strade del mondo, Liz troverà la Via interiore che la condurrà a scoprire l'Amore per se stessa e per l'umanità intera. Ecco che cosa scrive a proposito della sua tappa italiana alla ricerca delle gioie del cibo:
«La mia prima cena a Roma non è stata niente di speciale. Un piatto di pasta (spaghetti alla carbonara) e spinaci al burro e aglio. [...] Ho assaggiato anche un carciofo; i romani sono molto orgogliosi dei loro carciofi. Poi la cameriera è arrivata con la sorpresa del giorno, offerta dalla casa - fiori di zucca fritti e ripieni di formaggio, preparati con tanta delicatezza che probabilmente i fiori non si erano nemmeno accorti di non essere più sulla pianta. Dopo gli spaghetti, ho mangiato il vitello. Ah, sì, ho anche bevuto una bottiglia di vino rosso, tutta da sola. Ho mangiato il pane caldo con l'olio d'oliva e il sale. E per dessert il tiramisù. Dopo cena, verso le undici, mentre tornavo a casa a piedi, ho sentito un gran chiasso provenire da un palazzo vicino. Ho pensato a una riunione di bambini di sette anni - forse una festa di compleanno? Risate, grida e passi di corsa. Sono salita nel mio appartamento, mi sono distesa sul mio nuovo letto e ho spento la luce. Pensavo che avrei cominciato a piangere o ad angustiarmi, perchè era quello che mi succedeva di solito ogni volta che spegnevo la luce, invece mi sono sentita tranquilla. Stavo bene. Erano i primi sintomi della serenità».

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A Bali, Liz incontra un uomo che si trasformerà nel grande amore della sua vita. Perchè ciò si avveri, però, entrambi dovranno fare delle scelte difficili:
«Felipe si sveglia. Abbiamo dormito, coscienti e no, per tutto il pomeriggio, rannicchiati l'uno nelle braccia dell'altro sul ponte di una barca a vela di pescatori. L'oceano ci dondola, il sole splende. Ho la testa appoggiata sul suo petto come su un cuscino, Felipe dice che ha una bella idea: “Sai, io devo continuare a vivere a Bali perchè il mio lavoro si svolge lì e perchè è vicina all'Australia, dove vivono i miei figli. Ho anche bisogno di andare spesso in Brasile, perchè lì ci sono le gemme e la mia famiglia. Tu hai bisogno di stare negli Stati Uniti perchè hai il tuo lavoro, e ci sono la tua famiglia e i tuoi amici. Allora pensavo... potremmo tentare di costruire la nostra vita insieme dividendoci tra America, Australia, Brasile e Bali”. Non posso far altro che ridere – in fondo, perchè no? E' tanto pazzesco che potrebbe funzionare. […] E' ovvio che dobbiamo fare così. Mi sembra già familiare».

E in India, grazie alla pratica della meditazione, Liz entra in contatto con l'Assoluto:
«Ho lasciato il mio corpo, ho lasciato l'ashram, ho lasciato il pianeta, sono passata attraverso il tempo e sono entrata nel vuoto. Ero all'interno del vuoto, ma ero anche il vuoto, e guardavo il vuoto, tutto contemporaneamente. Il vuoto era uno spazio di pace e saggezza illimitate. Il vuoto era conscio e intelligente. Il vuoto era Dio, il che vuol dire che io ero dentro Dio. […] Oltre a essere Dio. Ero un minuscolo pezzo dell'universo ma ero grande come l'universo. […] Non era un'esperienza di carattere allucinatorio. Era qualcosa di primordiale. Era il paradiso, sì. Era l'amore più profondo che avessi mai provato, oltre l'immaginabile».
Era l'Amore che tutti noi ricordiamo con nostalgia durante le nostre incarnazioni, e che tentiamo di riprodurre sulla Terra, vita dopo vita... sotto lo sguardo di Dio, l'Eterno Innamorato.

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