E se gli arcani avessero voce? Venite a sentire la Torre, la Stella e la Luna!

Che cosa ci racconterebbero gli arcani maggiori dei Tarocchi se soltanto potessero parlare? Ho provato a scoprirlo immergendomi nel loro mondo di carta, allo stesso modo in cui Mary Poppins si sarebbe tuffata in un dipinto per poterne fare un'esperienza tridimensionale. Non ho messo da parte le mie conoscenze teoriche sui Tarocchi, ma mi sono lasciata guidare soprattutto dall'istinto, talvolta persino dall'emotività del momento. Ecco allora che cosa “mi hanno detto” la Torre, la Stella e la Luna.


Dice la Torre (arcano XVI):

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«Ho l'aspetto di una Torre, ma in realtà sono un Tempio... Sono lo specchio del tuo Tempio interiore. Il tuo corpo è caduco, eppure non è solo un vuoto involucro, un orpello: esso è il Canale attraverso il quale lo Spirito agisce nella materia. Ecco perchè mi hanno chiamata “Casa di Dio”... anzi, per esser più precisa, “Casa Dio”. Come te, anch'io per molto tempo sono stata chiusa in me stessa, tra le mie quattro mura: chiusa nella paura e nella sfiducia, ma anche nell'orgoglio, nella presunzione di poter fare tutto da me. Pensavo che solo la Terra in cui immergo le fondamenta avesse concretezza, e che soltanto da essa potessi trarre la mia forza. Non mi accorgevo neppure del Cielo che mi avvolge, del Sole senza il cui splendore io stessa non sarei nulla. Ma un giorno, all'improvviso, tutto è cambiato. Non so che cosa sia accaduto esattamente, ricordo solo di aver sentito un'esplosione cosmica dentro di me, come se le energie terrestri e celesti si fossero incontrate e scontrate proprio qui, al centro della mia Essenza. E così – chi l'avrebbe mai detto? - il tappo è saltato dalla mia sommità, e la mia immensa energia, fino ad allora compressa e repressa, è finalmente straripata, puntando dritta verso il Cielo. Oggi sono aperta al mondo: l'egoismo in me si è tramutato in generosità, la paura ha lasciato spazio alla fiducia, la presunzione ha ceduto il passo al desiderio di comunione. E da seriosa che ero, ho imparato ad amare il gioco, il divertimento, la danza... Se mi guardi bene, infatti, ti accorgerai che tutt'intorno a me si sta svolgendo una grande Festa... Non sembrano forse dei saltimbanchi i due omini che stanno a testa in giù? Non sono assai simili a coriandoli i cerchietti colorati che mi circondano? E non pare un piumaggio carnevalesco il vaporoso sbuffo di energia che emerge dalla mia Corona? Mi godo dunque, spensierata, l'allegro momento presente... che del domani, lo so, non v'è certezza!»



Dice la Stella (arcano XVII):

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«Mi vedi in forma di donna, e forse la mia nudità ti incuriosisce e ti attrae. In Me vi è grande bellezza, certo, nonché armonia e sensualità... Io sono tutto questo, sì, ma anche molto di più: non ho un nome noto, ma puoi chiamarmi Amore, Dedizione, Responsabilità, Fiducia... Sono la Buona Stella che da sempre ti accompagna! Sono nuda perchè voglio celebrare la mia comunione con il Cosmo, non ho alcun ego da difendere, mi sono spogliata di qualunque cosa non sia essenziale. Sono inginocchiata perchè intendo rimarcare la mia dedizione totale ad ogni giusta causa che si possa immaginare. Dalle mie due anfore verso le acque dell'emotività intelligente nel grande Fiume dell'Esistenza. La mia azione non avrà mai fine, perchè eterno deve essere lo scorrere del Fiume. Non so quale sia lo scopo ultimo della mia Opera, né mi importa conoscerlo: il mio agire è mosso dall'istinto, non è partorito dalla mia mente bensì dal mio ventre. Ma in tutto quel che faccio non sono sola di certo: sopra il mio capo, come vedi, vi è una Grande Stella, circondata da altre sette. Ho fiducia in Loro, come Loro ne hanno in me. Non so quale sia il nome della Stella che amorevolmente mi sorride. Molti hanno cercato di scoprirlo, volendo forse carpirne i segreti, ma solo ai più degni la Verità verrà svelata. In fondo, però, che importanza ha? E che cos'è la Verità? Da Me imparerai che non esiste un'Assoluta Verità, e che, dove mai vi fosse, essa sarebbe la somma delle verità che tutti gli esseri – miliardi di esseri viventi! – trasmettono al Cielo con il loro canto. Anche tu, quindi, non smettere mai di cantare... né di brillare!»



Dice la Luna (arcano XVIII):

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«Sono la tua Madre Cosmica. Ti illuminerò in eterno con la mia benevolenza, e saprò essere sempre forte per te, per sostenerti e indicarti la retta via. Sono forte, sì, ma anche fragile... Il mio volto, come vedi, è pallido ed etereo, e quella di cui brillo è una luce riflessa... una luce che proviene dal Sole, i cui caldi raggi amorevolmente mi abbracciano. Se non ci fosse il Sole, nulla di ciò che conosci potrebbe esistere, e io stessa non avrei Vita. Sono il Principio Femminile che ti accoglie, donandoti dolcezza, presenza, nutrimento, cura, protezione. Tutti vedono in me una inesauribile Fonte di Amore, alla quale abbeverarsi avidamente. In questo non vi è errore, io veglierò in eterno sulla Creazione Solare. Non dimenticare, però, che non tutto è chiaro e trasparente in Me... Del resto, come potresti ignorare la mia mutevolezza, l'alternanza delle mie fasi luminose e oscure, la vaga tristezza che incupisce il mio sguardo? Sento il dovere di ricordarvi, amati figli miei, che voi vedrete sempre e solo un lato di me, mentre l'altro sarà eternamente nascosto ai vostri occhi, e voi non potrete far altro che provare ad intuirlo, a “sentirlo”. E lungo il vostro cammino scoprirete quanto questo lato in ombra possa essere oscuro, insidioso, persino ingannatore... Ciò che sto affermando è Verità, per quanto dura possa risuonare al tuo orecchio e al tuo cuore. Sì. perchè io sono Madre ma anche Matrigna, e il nettare con cui ti nutro può, talvolta, tramutarsi in veleno! La mia non è crudeltà: sono fatta così perchè in Me si specchiano le luci e le ombre dell'umanità. Io sono qui per insegnarvi ad amare con pienezza e senza condizioni, come voi, figli miei, non siete ancora in grado di fare. C'è un gambero qui nello stagno, e sapete perchè? Questa creatura vive soltanto nelle acque limpide e cristalline, rifugge ogni impurità. Ecco, proprio questo è il compito che attende ciascuno di voi: mondare in profondità le acque del vostro cuore! Solo quando sarete trasparenti come specchi, in voi si rifletterà perfettamente la mia Luce, quel chiarore che, per quanto tenue, basterà a illuminare quel che resta del vostro sacro, eroico cammino.»    



(le interviste continuano...)

N.B.: gli arcani raffigurati in questa pagina sono reperibili in forma digitale, scaricando l'app “Nuovi Tarocchi di Marsiglia” di Paolo Rossini.