E se gli arcani avessero voce? Venite a sentire l'Innamorato, il Carro e la Giustizia!

Che cosa ci racconterebbero gli arcani maggiori dei Tarocchi se soltanto potessero parlare? Ho provato a scoprirlo immergendomi nel loro mondo di carta, allo stesso modo in cui Mary Poppins si sarebbe tuffata in un dipinto per poterne fare un'esperienza tridimensionale. Non ho messo da parte le mie conoscenze teoriche sui Tarocchi, ma mi sono lasciata guidare soprattutto dall'istinto, talvolta persino dall'emotività del momento. Ecco allora che cosa “mi hanno detto” l'Innamorato, il Carro e la Giustizia.


Dice l'Innamorato (arcano VI):

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«Innamorato: così sono stato battezzato. Ma sapete chi è, tra i personaggi che vivono in me, quello a cui davvero si riferisce questo nome? Scommetto che, a questa domanda, risponderete in coro: “Ovvio, no? Il giovane diviso tra le due donzelle”. Forse vi deluderò, ma devo dirvi che... la risposta è esatta solo a metà! L'Eterno Innamorato infatti sono Io, il Sole raggiante che si staglia alle spalle del puttino alato! Io permetto di vivere a tutte le creature della Terra, e sono Innamorato, sì, della mia Creazione... Amo tutti e tutto in maniera incondizionata, non c'è traccia di giudizio in Me, considero degni di amore sia il bello che il brutto, sia la luce che l'ombra, sia l'armonia che il rumore. Questo è il Vero Amore! Ma amore è anche quello che prova il giovane protagonista dell'arcano, diviso tra due donne diverse ma ugualmente amabili nella loro essenza, incerto se scegliere la conturbante maturità dell'una o l'acerbo fascino dell'altra. Che cosa è meglio? Qual è la via più desiderabile, più attraente? Risposta certa a questa domanda non c'è. Ciascuno di voi deve sentire ciò che più fa vibrare la sua anima, e andare semplicemente in quella direzione. Non c'è né giusto né sbagliato, né bene né male. L'unico vero peccato sarebbe incamminarsi verso ciò che non permette alla vostra intima essenza di brillare! Dunque non abbiate paura di scegliere... Indugiate quanto volete, ma infine scegliete! Non temete, non commetterete alcun errore: la freccia scagliata dall'amorino vi indicherà sempre la giusta via, anche se, in apparenza, sembrerà cadere nel vuoto, o andare a conficcarsi nel bersaglio meno opportuno! Fidatevi sempre della Vita e dell'Amore... Fidatevi di Me, e senz'ombra di dubbio arriverete sani e salvi alla destinazione del vostro Cuore...»  



Dice il Carro (arcano VII):

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«Sono il Principe che guida il Carro, sono il Grande Conquistatore del mondo, sia esso conosciuto o sconosciuto. La mia brama è insaziabile, il mio più grande desiderio è lasciare indelebilmente la mia traccia sul suolo che calpesto, essere ricoperto di gloria, ottenere il più grande successo che si possa immaginare. Non mi basta arrivare secondo: io voglio vincere! Tutto in me è azione, movimento, grinta, dinamicità, curiosità, coraggio al limite della temerarietà. Certo, il mio ego non è trascurabile... Conquistare molte cose significa poi anche temere di perderle, lo so: ecco perchè sono corazzato e rigido come un guerriero che sa di dover difendere non solo i suoi averi, ma la sua stessa vita dagli agguati di invidiosi e malintenzionati. Grande è il mio potere esteriore, come testimoniano la mia corona ed il mio scettro. Devo ammettere, tuttavia, che interiormente sono ancora immaturo, perchè non ho ancora imparato a dialogare con l'aspetto femminile della mia essenza, mentre il lato maschile in me è quanto mai dominante, fino al limite dell'aggressività e della tracotanza. Una parte di me non vede molto bene la giusta direzione da prendere: questo è ciò che suggerisce l'occhio bendato di uno dei due puledri che conducono il mio Carro. Mi sembra di non riuscire mai a star fermo, ma in realtà sono inchiodato alla Terra, e non posso far altro che andare nella direzione in cui ruota il nostro magnifico Pianeta: il movimento perpetuo del Carro, in fondo, non è che apparenza, come apparenza è il fatto che sia io a guidarlo, perchè in verità è il Carro a guidare me... Sono un Principe all'eterna ricerca di un Regno, ma forse un giorno capirò che “Me Stesso” era quel che davvero cercavo, con tutto il mio disperato ardore... O magari, senza averne coscienza, sto andando alla ricerca della mia Buona Stella: so di non averla ancora trovata, perchè le stelle che adornano il mio baldacchino non sono che un dipinto, nient'altro che un pallido riflesso della Realtà...»



Dice la Giustizia (arcano VIII):

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«Regalmente assisa sul mio trono, guardo fisso di fronte a me: posso sembrarti severa e altera, ma non manco mai di essere giusta, come il mio Nome rivela. Io pretendo molto da coloro che hanno la ventura (o la sventura) di trovarsi al mio cospetto. Non potrebbe essere altrimenti, perchè io sono Colei che sfiora la Perfezione, sia nella forma che nella sostanza... Nota bene, ho detto che “sfioro” la perfezione, e non che la raggiungo! Se mi osservi attentamente, infatti, troverai delle piccole “imprecisioni” nella mia figura: la bilancia che pende dalla mia mano è leggermente inclinata da un lato; la collana che indosso non è perfettamente centrata sul mio petto; la spada che impugno non è del tutto perpendicolare al terreno; il trono su cui sono assisa è impercettibilmente più alto da un lato... Tutto ciò ti dice che l'autentica Perfezione si manifesta, in realtà, là dove vi è qualche piccola imprecisione. Se è vero, infatti, che l'Universo è regolato da Leggi inamovibili, cui niente e nessuno può sfuggire, non si può tuttavia ignorare che, in ogni dove, si può sempre intrufolare l'inattesa “eccezione che conferma la regola”! L'Universo non è rigido, al contrario è in continua espansione ed evoluzione, ed io non posso far altro che imitarlo nella sua perfetta assenza di staticità... Tutto questo sembra troppo grande per la tua mente? Forse ora lo è, ma non lo sarà per sempre: anche tu sei destinato a evolvere, e a divenire sempre più grande e perfetto, proprio come il Principio d'Amore che ti ha generato. Sii sempre equo e giusto, e il tocco della mia spada diverrà per te soave come una carezza. Se commetterai degli errori, la mia lama potrebbe invece farsi tagliente, ma non dubitare mai della bontà delle mie intenzioni: io agisco in perfetta sintonia con le Leggi dell'Universo cui sono soggetta, non vi è ombra di parzialità in me... Talvolta potrò anche sembrarti scorretta, persino iniqua, ma ti prometto che in seguito, grazie all'equilibrio cercato dai piatti della mia bilancia, saprò rimettere (quasi) ogni cosa al suo giusto posto!»



(le interviste continuano...)

N.B.: gli arcani raffigurati in questa pagina sono reperibili in forma digitale, scaricando l'app “Nuovi Tarocchi di Marsiglia” di Paolo Rossini.