I 22 Arcani Maggiori come via iniziatica (parte seconda)

Il sentiero percorso dal Matto è costituito da due serie di dieci tappe ciascuna: si va dall'arcano I al X, per poi procedere dall'XI al XX. Arrivato in fondo al sentiero, il Matto si ricongiunge con il Mondo, ovvero con l'arcano XXI, che rappresenta l'Assoluto. La prima decina di arcani raffigura personaggi comuni, i quali compiono le loro azioni come se si stessero rivolgendo idealmente ad un principo superiore e celeste (notare ad esempio il libro aperto sulle ginocchia della Papessa, le stelle dipinte sul baldacchino del Carro, la spada della Giustizia che punta verso l'alto, la lanterna che fa luce all'Eremita). La seconda decina è invece composta da personaggi mitologici, simbolici, archetipici. A differenza dei primi, questi ultimi compiono le loro azioni volgendosi verso il basso, cioè verso il piano terrestre (l'Appeso sfiora il terreno con il capo, l'Arcano Senza Nome semina la nera terra con teste e arti mozzati, una scarpetta spunta sotto la veste di Temperanza, il Diavolo poggia su uno stretto piedistallo, e così via). Gli Arcani Maggiori inscenano dunque la compenetrazione tra il Cielo e la Terra, e ci ricordano che l'iniziato deve saper realizzare la materializzazione dello Spirito e la spiritualizzazione della Materia.


Il Bagatto o Il Mago (arcano I)

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Questo arcano rappresenta il primo passo lungo il sentiero iniziatico: esso raffigura infatti un giovane, a dimostrazione di una maturazione spirituale ancora in embrione. Il Bagatto ha uno sguardo incerto, rivolto a sinistra e cioè verso il passato; in mano tiene una bacchetta che punta verso l'alto, come se cercasse un aiuto divino. Sul tavolo, però, egli ha tutto ciò che gli serve: attrezzi da lavoro, monete, dadi da gioco. Possiamo dunque dedurre che il giovane Mago abbia svuotato il contenuto del fagotto del Matto e che intenda servirsene per realizzare qualcosa che, tuttavia, non gli è ancora ben chiaro. Questa carta indica un inizio in cui tutto appare possibile. Il Bagatto è il principio del gioco dei Tarocchi; in questo stato primordiale di coscienza, tuttavia, la realtà non può che essere illusione, l'uomo non può che essere ancora un prestigiatore, l'illusionista per eccellenza, in grado di produrre solo immaginazione, stordito da tutto ciò che possiede di tangibile, come un bambino dinanzi a una vetrina traboccante di balocchi.  


La Papessa (arcano II)

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Questo arcano rappresenta la materia ancora inerte. Prima di concretizzare un'azione, infatti, è necessario fermarsi a riflettere, valutare le opzioni e le risorse a disposizione, progettare. L'iniziato deve per prima cosa placare e nutrire la mente attraverso lo studio e la comprensione. In questo stadio la conoscenza è ancora velata, come velato è il capo della Papessa. Ella simboleggia il velo che il Sè getta su se stesso per lasciarsi ingannare sulla realtà della propria creazione. La Papessa invita quindi alla pazienza, dote necessaria per l'iniziato. L'uovo che in alcune versioni dei Tarocchi marsigliesi si trova alla sua sinistra, ci invita proprio all'attesa del momento opportuno, quello in cui la situazione che ci riguarda giungerà a maturazione. Il libro nelle mani della Papessa, inoltre, è un richiamo a comprendere e ad uniformarsi alle leggi della natura: queste sono le stesse leggi di Dio che si manifestano immutate, seppur in scala ridotta, nell'essere umano, e la loro mancata osservazione condurrà inevitabilmente all'insuccesso degli obiettivi iniziatici.


L'Imperatrice (arcano III)

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Questo arcano rappresenta l'esplosione creativa. Dopo aver raccolto tutti gli strumenti necessari (il Bagatto) e aver contemplato un disegno di azione (la Papessa), l'Imperatrice si manifesta nel mondo, anche se in maniera ancora poco chiara, perchè mancante dell'esperienza. E' la prima manifestazione di un'azione, l'uovo della Papessa che si schiude. Il velo che cela la conoscenza viene squarciato e la verità inizia a manifestarsi, anche se ad un livello ancora embrionale. In conseguenza di questa parziale apertura, le azioni intraprese dall'Imperatrice sono creative ma anche caotiche, non mirate a un obiettivo preciso. Questo arcano è anche un invito a vivere totalmente nell'effimero: l'Imperatrice infatti ha lo scettro poggiato sul sesso, ad indicare proprio la necessità di immergersi in ciò che si ama, sperimentandolo fino in fondo, per poi riuscire a sublimarlo e ad aspirare all'essenziale.  


L'Imperatore (arcano IV)

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L'Imperatore è rappresentato dal 4, numero alchemico che rimanda ai quattro elementi: terra, acqua, aria, fuoco. Si potrebbe considerare l'Imperatore come un quadrato: le sue fondamenta sono solide, dunque è stabilmente ancorato alla terra, non può cadere. Egli è centrato nella materia corporeizzata, ha trovato il suo centro di gravità. Il suo regno si esercita sul piano terrestre, nei confronti di tutto ciò che è solido e radicato. Solo quando arriva a questo punto l'uomo inizia ad essere veramente tale, nel senso che comincia effettivamente a percorrere il sentiero iniziatico, dopo essersi preparato a questo passo decisivo nelle tre precedenti tappe. Questa carta dei Tarocchi rappresenta quindi la conquista del proprio regno interiore, quel territorio simbolico del quale ogni essere umano in fase di Risveglio può diventare il Re.  

(segue...)