Sapienza esoterica dei Tarocchi (parte quarta)

Il tema dei contenuti occulti all'interno dei Tarocchi è affrontato dal maestro di occultismo Alistar nel libro «Tecniche iniziatiche nei Tarocchi». Riporterò nel blog, in maniera molto sintetica, alcune informazioni tratte dal libro, con particolare riferimento agli insegnamenti contenuti nelle opere dello scrittore peruviano Carlos Castaneda.


XIII – La Morte / Arcano Senza Nome

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Questo arcano è evidentemente connesso al concetto di trasformazione mediante distruzione dall'esterno o disgregazione interna, un cambiamento radicale e non indolore ma comunque necessario alla nascita di nuove forme e strutture. Non solo a livello profano, ma anche sul piano iniziatico, l'Arcano Senza Nome indica la necessità di abbandonare schemi consunti e abitudini nocive o limitanti, in modo da fare spazio a nuove modalità di azione. Il numero Tredici rappresenta anche il Guardiano della Soglia, il cui compito è quello di tenere separato il mondo degli Dei da quello dei mortali.
Questa lamina simboleggia il Regno dell'Aldilà di ogni Piano o Mondo. Rappresenta inoltre l'Ombra dell'Albero Cabalistico della Vita, ovvero l'Albero della Morte: si tratta di un mondo abitato dai Qliphoth (termine ebraico che significa “prostituta”), esseri metafisici privi di spirito vitale e dunque simili a zombie, vampiri e creature demoniache. A causa di tali corrispondenze con vari aspetti occulti dell'esistenza, l'Arcano XIII è stato associato alla costellazione dello Scorpione.

Riferimenti castanediani. Castaneda insegna a considerare la morte come una grande consigliera. E' un modo per minimizzare la sensazione dell'importanza personale: di fronte alla morte, infatti, ogni aspetto di sè cessa di essere rilevante. Dobbiamo quindi procedere come se ciò che facciamo in ogni istante sia potenzialmente l'ultima azione della nostra vita. In questo modo evitiamo di disperdere la nostra energia in imprese futili. Non dobbiamo desiderare la morte, ma solo attendere che essa venga a prenderci. La Morte è la Grande Cacciatrice in un mondo di prede e cacciatori minori.


XIV – Temperanza

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Questa carta raffigura una donna-Angelo: rappresenta infatti le interazioni tra l'Universo Fisico e quello Metafisico, la Trasmutazione dall'Eterico al Materico e viceversa, le trasformazioni che avvengono sui piani sottili. La Luce Astrale – espressione, questa, che indica i mondi metafisici – contiene in sé una qualità elettrica ed una magnetica: l'interazione e la conversione reciproca di elettricità e magnetismo, generano un aspetto elettromagnetico.
Questo arcano è importante come il Primo, ovvero il Mago o il Bagatto: infatti, se quest'ultimo rappresenta l'Inizio o il primo passo di qualcosa, è anche vero che il Cambiamento, per avvenire in modo compiuto, necessita di Perseveranza nel tempo. Fare un giuramento e poi non mantenerlo equivale a non compiere alcuna azione, oltre a comportare una dispersione di energie mentali.
A questo arcano viene associata la costellazione del Sagittario, che si trova approssimativamente al centro della Via Lattea, quindi in una zona molto luminosa della nostra Galassia.

Riferimenti castanediani. Questo arcano rappresenta la capacità magica di amalgamare sostanze apparentemente inconciliabili, e dunque di realizzare ciò che è considerato impossibile dai profani. Ritroviamo un simile concetto anche nel sistema castanediano, dove questa lamina corrisponde alle quattro Arti dell'Agguato (una delle tre Maestrie per l'Uomo di Conoscenza): tali Arti consistono in un intreccio tra Cordialità e Astuzia, Attività e Attesa, Fascino e Spietatezza, Gentilezza e Letalità.  

 
XV – Il Diavolo

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Questo arcano raffigura il Daimon, ovvero l'Io Collettivo o Secondo Sè, che alberga dentro di noi in concomitanza con l'Io Superiore Individuale. Alcuni esoteristi fanno corrispondere l'Io Individuale a Lucifero (il Portatore di Luce), così come l'Io Collettivo a Satana (l'Oppositore – il Dio Occulto): dal punto di vista astronomico quest'ultimo è il Sole Nero di mezzanotte, che corrisponde alla stagione invernale e quindi al segno zodiacale del Capricorno. Prima che gli Antichi Misteri fossero distorti e mal interpretati, Satana non avrebbe causato alcun ribrezzo, in quanto si riferiva appunto ai cicli astronomici ed era inoltre in relazione con i centri sottili dell'anatomia umana. A livello mediocosmico, ovvero nell'essere umano, il Dio Occulto risiede – latente e inattivo – nel centro occipitale e più precisamente nella ghiandola pineale. Quando, per mezzo di determinate tecniche, questa si attiva, lo sperimentatore a occhi chiusi vedrà un Sole Nero, ovvero lo stesso Dio Occulto, corrispondente al nucleo dell'Io Collettivo.

La Visione del Sabba. Il Diavolo rappresenta l'Universo Magico e il suo massimo segreto è la Forza Magnetica Astrale Universale, la quale può creare le immagini più fantasmagoriche che popolano i nostri sogni. La visione di un tipico Sabba medievale è indice del risveglio di facoltà occulte legate alla Kundalini Macrocosmica e per questo Magnetica (mentre la Kundalini latente nell'essere umano è Microcosmica e dunque di natura Elettrica). La tradizione vuole che le visioni dei voli al Sabba siano dovute all'assunzione di sostanze allucinogene, ma queste non fanno altro che ottenebrare i sensi fisici per favorire quelli metafisici.  

Riferimenti castanediani. Il Diavolo corrisponde al Mare Oscuro della Consapevolezza, alla Seconda Attenzione (aspetto notturno della carta, relativo ai Sognatori), ma anche ai “Piccoli Tiranni” (aspetto diurno della carta, relativo ai Cacciatori). La correlazione tra i “Piccoli Tiranni” e i Cacciatori è dovuta al fatto che ai demoni ci si oppone tramite l'Arte dell'Agguato.


XVI – La Torre

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Nei Tarocchi Marsigliesi, il nome di questo arcano è in realtà “La Casa Dio”: tale espressione si riferisce all'apparato psico-fisico umano, considerato come un Tempio in grado di generare al suo interno l'incontro tra il Cielo e la Terra. Nel tantrismo, questa carta indica anche il risveglio della Kundalini, fenomeno che può realizzarsi tramite la tecnica di ritenzione del seme o mediante una corrispondente pratica al femminile. La Torre, in effetti, può essere considerata sia fallica all'esterno, sia vaginale o uterina all'interno. Questo arcano è stato associato a Marte, che è considerato il pianeta più “vulcanico” del Sistema Solare.

Guizzo di Fulmine. Questa tecnica occulta prescrive di mettersi in piedi tenendo gli occhi chiusi; tramite un fortissimo impulso di volontà, alzando le braccia come per accogliere il Cielo, si dovrà suscitare dentro di sé un lampo di energia vitale, fino a percepire un brivido che corre lungo la schiena, similmente a ciò che accade quando si prova un'emozione intensa. Dopo alcuni tentativi si cercherà di suscitare tale sensazione alla base della colonna vertebrale, spingendola poi fino alla sommità del capo, che dovrà esserne inondata. L'energia può essere intensificata tramite il ricorso ad una Parola di Potenza, che dovrà essere pronunciata in modo perentorio e a voce alta. Una Parola adatta a questo scopo è “Aramar!”.  

Riferimenti castanediani. In base agli insegnamenti trasmessi a Castaneda dallo sciamano don Juan, un essere vivente nasce dalle interazioni che avvengono tra le emanazioni provenienti dall'infinitamente piccolo e le emanazioni dell'infinitamente grande. Nel caso dell'essere umano, si crea un bozzolo ovale, luminoso agli occhi dei veggenti. Questo bozzolo ha una piccola fessura che fisicamente corrisponde alla zona ombelicale. La Forza Universale detiene un aspetto aggregante (che crea la vita) e uno dissolvente (che crea la morte). Dal momento in cui un Essere si forma (ovvero si aggrega), esso viene sottoposto al bombardamento della suddetta fessura da parte della Forza Rotante (la “Thumbadora”). A un certo punto questa Forza riesce a distruggere l'involucro: sopraggiunge allora la morte dell'individuo, mentre la Terza Attenzione assorbe la consapevolezza dell'essere. Tuttavia, più riesce a concentrare Potere Personale dentro di sé, più l'individuo potrà vivere a lungo e in salute.

(segue...)