Sfilata di Corte – Re di Coppe, il saggio custode dell'amore

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Questa figura rappresenta la più compiuta manifestazione dell'amore nei confronti del prossimo: parlo dell'amore incondizionato, uno stato di apertura del cuore che naturalmente non si improvvisa, ma che è possibile raggiungere soltanto dopo aver superato tutte le tempeste emozionali della giovinezza e dopo aver compreso che l'autentica dedizione è quella disinteressata, che non chiede nulla in cambio se non il rispetto. Il Re di Coppe non è certo un ingenuo: al contrario, è divenuto perfettamente consapevole di tutte le contrastanti emozioni che albergano nel suo cuore, come pure nel cuore di ogni altro essere umano. Al contrario della Regina di Coppe, egli non è più ostaggio del timore di essere ferito, tradito o abbandonato: se si imbattesse in un'evenienza di tal genere ne soffrirebbe, tuttavia sa che queste dolorose esperienze fanno inevitabilmente parte del percorso di crescita degli individui e devono, quindi, essere accettate.

Alejandro Jodorowsky spende parole bellissime per descrivere la profonda amorevolezza che quest'uomo riversa sul mondo: «Il mio copricapo si apre come una coppa verso le estensioni del cosmo. Non è la corona del comando ma un cappello ricettivo. Obbedisco alla volontà universale dell'amore. La regione del cuore, sul mio petto, è insolitamente ampia. Ho capito, con l'esperienza dell'età, che la maggior sapienza è la bontà. La mia coppa aperta è colma di buoni sentimenti, la offro a chiunque abbia sete di pace. Cresce di tutto intorno a me. Nonostante l'aspetto aggressivo, vedo la vera essenza del mondo: semplice e carico di tenerezza. Gli affari del mio regno sono fiorenti, perchè tutto quello che ricevo, lo do: nulla per me che non sia per gli altri. Benignamente esprimo la mia contentezza di fronte all'esistenza degli esseri coscienti. Si può contare sulla mia collaborazione, sul mio aiuto. Non comando, sono al servizio dei miei sudditi. Non sono la via, sono lo zerbino».

Il Re di Coppe può offrire il suo amore alla propria famiglia o agli amici, ma anche alla comunità in cui vive e nella quale, magari, occupa un ruolo di responsabilità: potrebbe essere, infatti, un medico o un infermiere, uno psicologo o un terapeuta, un sacerdote o un missionario, come pure un consigliere o un mecenate. Si rispecchiano in questa figura anche tutti coloro che praticano volontariato in maniera realmente altruista e disinteressata. Il Re di Coppe non è di certo un debole, ma sul posto di lavoro potrebbe manifestare un'eccessiva sensibilità, mancando dunque della resistenza e della tenacia necessarie per intraprendere una solida carriera.

Nel ruolo di padre, quest'uomo è in grado di offrire il meglio di sé sia ai propri figli che alla loro madre: a differenza di quanto generalmente avviene, egli si mostra perfettamente in grado di dedicarsi alla cura dei bambini fin dalla loro più tenera età, alzandosi di notte quando piangono e destreggiandosi tra pappe e pannolini. La madre di questi bambini potrà certo considerarsi una donna fortunata, perchè grazie al prezioso aiuto del suo compagno riuscirà ad evitare qualche incombenza e ad affrontare con più leggerezza e con meno stress i numerosi impegni che il ruolo materno comporta.

Quando è in aspetto negativo, il Re di Coppe può evidenziare una tendenza alla lamentela e all'autocommiserazione. Qualora sia in coppia, probabilmente riverserà sul partner le proprie frustrazioni, o addirittura lo accuserà di esserne la causa.