Tarocchi: tramandati o reincarnati?

Non si sa quali siano le vere origini dei Tarocchi: molte – e del tutto contrastanti tra loro – sono le teorie formulate in proposito da parte di illustri studiosi. Secondo la tradizione esoterica, i Tarocchi deriverebbero dal Libro di Toth, un testo sapienziale dell'antico Egitto, ma questa è considerata una mera leggenda da parte della storiografia ufficiale.


Valentin Tomberg.jpgUn contributo al tempo stesso originale e illuminante alla discussione sulle origini dei Tarocchi ci arriva da Valentin Tomberg (1900-1973), una figura davvero singolare nella cerchia di coloro che si sono occupati di studi tradizionali: Tomberg, infatti, è sempre stato convintamente cristiano, addirittura cattolico a partire da un certo momento della sua vita, che è iniziata a San Pietroburgo. Figlio di un alto ufficiale, nato in una famiglia protestante evangelica, da adolescente viene introdotto all'Ermetismo e alla Teosofia, nonchè al Misticismo della Chiesa Ortodossa d'Oriente; nel 1925 entra a far parte della Società Antroposofica di Rudolf Steiner. Dopo la rivoluzione si rifugia esule a Tallinn, in Estonia, dove elabora la sua particolare visione spirituale, e a partire dal 1930 inizia la pubblicazione delle sue opere. Trasferitosi in Olanda con la moglie e il figlio, durante gli anni dell’occupazione tedesca vive in clandestinità ad Amsterdam; verso la fine della guerra viene internato in un campo profughi, dove matura la decisione di convertirsi al cattolicesimo. Nel dopoguerra si dedica all'attività di conferenziere in Germania e l'Università di Colonia gli conferisce la laurea in giurisprudenza; in seguito si trasferisce in Inghilterra, dove trova impiego presso la BBC. Muore nel 1973 a Majorca, seguito dopo alcune settimane dalla moglie.


"Meditazioni sui Tarocchi. Un viaggio nell'ermetismo cristiano", pubblicato anonimo e postumo per espressa volontà dell'autore, si è rapidamente affermato come un classico dell'insegnamento esoterico cristiano. Che non si tratti di un comune saggio sui Tarocchi è confermato da un fatto alquanto singolare: la prefazione al libro è stata scritta da Hans Urs Von Balthasar, famoso teologo gesuita svizzero, la cui vasta opera è stata spesso al centro di polemiche. I due volumi che compongono il testo di Tomberg, in effetti, propongono delle meditazioni cristiane di notevole profondità sugli Arcani Maggiori dei Tarocchi, concepiti come mero spunto per una speculazione di ben più ampia portata.  

 

Qui, come ho detto all'inizio, intendo esporre la suggestiva tesi di Tomberg a proposito delle origini dei Tarocchi. Cito testualmente: 

«Gli autori che vedevano nei Tarocchi il Libro Sacro di Toth (Toth = Ermete Trismegisto) avevano torto e ragione allo stesso tempo. Avevano ragione quando facevano risalire la storia dell'essenza dei Tarocchi all'antichità, precisamente all'antico Egitto. E avevano torto quando credevano che i Tarocchi fossero stati ereditati dall'antico Egitto, cioè trasmessi di generazione in generazione subendo solo dei piccoli mutamenti iconografici. [...] Dal punto di vista iconografico i Tarocchi sono nettamente medievali. Dal punto di vista storico non c'è alcuna traccia che esistessero prima della fine del quattordicesimo secolo. Se si trattasse di un gioco popolare - destinato tale dai saggi egizi - avremmo dovuto avere parecchio materiale su di esso o su giochi di carte nella decina o più secoli durante i quali invece si ha il silenzio completo. No, i Tarocchi non sono ereditati, sono reincarnati. Sono reincarnati conformemente all'esperienza della moderna psicologia del profondo della scuola di Jung, che constata il riemergere di misteri e culti antichi e arcaici nell'inconscio di uomini del ventesimo secolo.» 

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Tomberg afferma: 

«I Tarocchi sono il Libro Sacro di Toth, non ereditato o trasmesso, ma rinato

A sostegno della sua tesi, cita il testo di un antico trattato ermetico scritto in lingua greca e intitolato Kore Kosmou, nel quale Iside svela al figlio Horus i misteri del cielo: in quest'opera si parla appunto dell'origine e della natura del Libro Sacro di Toth. Riporto ancora le parole di Tomberg, che a sua volta cita testualmente un passo significativo del Kore Kosmou:

«Questo e altri libri sono stati prodotti da "mani incorruttibili" e rimangono deposti "nello spazio sacro, nelle zone riservate" a Ermete, "immarcescibili e incorruttibili", "perchè ogni epoca, venuta alla luce successivamente al cosmo, li cercasse". Sono stati scritti magicamente in una regione tra il cielo e la terra, abbastanza vicina alla terra per raggiungere le anime dei cercatori sulla terra e risvegliare in esse lo spirito della ricerca grazie alla loro attrattiva, e abbastanza lontana, d'altra parte, per non essere mai afferrati dall'intellettualità cerebrale.»

Secondo questa tesi, quindi, gli Arcani Maggiori dei Tarocchi sarebbero realmente dotati di un'anima egizia, pur non avendo avuto concretamente origine in quella terra. Tomberg riporta comunque un simpatico aneddoto moderno secondo il quale i Tarocchi sarebbero nati nell'antico Egitto; tale aneddoto intende spiegare il motivo che avrebbe spinto un gruppo di saggi a celare una conoscenza così sopraffina in un banale gioco di carte: 

«Si racconta l'ingegnosa storia o leggenda (che probabilmente conoscerai) del concilio di sacerdoti egizi che doveva stabilire con quale mezzo preservare l'essenza della loro saggezza per le future generazioni, quando la luce dell'Egitto si sarebbe spenta. Dopo aver escluso diverse proposte - affidare la saggezza alla carta, alla pietra, al metallo, ecc. - fu infine deciso di affidare la saggezza a un agente meno distruttibile e più stabile della carta, della pietra e dei metalli - al vizio umano. Così nacque il gioco di carte, i Tarocchi, giunto fino a noi.»

 

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