La Forza (Arcano XI) 

Nel libro “Il sistema dei simboli”, Toni Allen fornisce un'interpretazione de La Forza che mi sembra molto interessante: l'autrice, infatti, mette in relazione questa carta dei Tarocchi con altre che la precedono, sottolineando il fatto che l'Arcano XI costituisce un importante punto di approdo nell'ambito del viaggio iniziatico rappresentato dai 22 Arcani Maggiori.

«E' la stessa tigre del desiderio, sebbene dipinta come un leone, che la donna, equivalente al Mago o al sé, controlla nella carta della Forza. Il leone incorpora tutti quei nostri desideri e pensieri negativi che ci portano lontano dalla perfezione e dalla realizzazione dell'unione con l'assoluto. Al numero 1, il Mago ha il potenziale per usare qualsiasi facoltà desideri, come disposto sul suo tavolo. All'11, egli ha le stesse qualità intrinseche, ma può realizzarle solo una volta domato il desiderio umano rappresentato sotto forma di leone. Non è possibile ottenere la comprensione senza controllare la natura del desiderio. E' solo l'ego che brama qualunque cosa, perfino la realizzazione spirituale. […]

Nella Bibbia, uno dei riferimenti più notevoli al principio simboleggiato dalla carta della Forza è la storia di Sansone. La sua forza risiede nella purezza. Sansone uccide a mani nude il leone dipinto nella carta della Forza. Supera la propria natura animale o basale. E' interessante notare che, fino a quando Sansone rimane puro di cuore, dispone di una forza senza limiti; Dalila, una meretrice, lo induce a liberare il leone della brama, atto che di conseguenza fa perdere a Sansone la forza e la vista, simbolo della comprensione spirituale.

Riconsiderando le carte di cui abbiamo già parlato, possiamo vedere emergere un chiaro schema. Il leone è un simbolo del desiderio come il cane raffigurato nella carta del Matto. Il Matto se ne va, ignaro dell'animale, incondizionato e imperturbato dal cane che gli morde il posteriore. Nella carta degli Amanti, il Mago si trova a un bivio tra due sentieri: quello della verità e quello del desiderio. Una delle donne potrebbe essere benissimo Dalila, che lo seduce attraverso il sentiero karmico di un comportamento ripetitivo. Più avanti, nella carta della Forza, ritroviamo il Mago, il cercatore sul sentiero, rappresentato in forma femminile per mostrare che non è necessaria la forza bruta per acquietare in tutta tranquillità la bestia.

Nel mazzo [quattrocentesco] Visconti-Sforza, la carta della Forza è raffigurata da un uomo che con un grosso randello colpisce il leone fino a sottometterlo. Forse questo è Sansone, oppure è il modo in cui la gente dell'epoca vedeva la doma della bestia interiore: un risultato che si poteva ottenere soltanto con un feroce lavoro interiore. La raffigurazione marsigliese [settecentesca] mostra un approccio molto più tranquillo e sereno, suggerendo che meno facciamo, per quanto riguarda la degradazione del sé e il volere che le cose accadano, e più realizziamo. Dopotutto è una donna, fisicamente più debole, che realizza il controllo attraverso la semplice padronanza di sé. La donna simboleggia anche il lato femminile e inconscio della nostra natura, suggerendo che il controllo di sé possa essere realizzato attraverso il silenzio e la meditazione, e che il potere è intrinseco, intuitivo, e non può essere cercato nel mondo della logica».