La Ruota della Fortuna (Arcano X)

Il significato dei tre personaggi appollaiati sulla Ruota della Fortuna è descritto abbastanza bene, nel libro “Il sistema dei simboli”, dalla tarologa Toni Allen, che si sofferma in particolar modo sulle tematiche karmiche implicite all'interno di questa rappresentazione:

«La raffigurazione di questa carta nei Tarocchi di Marsiglia è positiva. La ruota simboleggia lo zero del numero 10, le azioni che abbiamo fatto e le azioni che non abbiamo ancora compiuto. La ruota ha un manico e noi siamo liberi di girarla a nostro piacimento. La figura che sale simboleggia le volte in cui ci sentiamo bene e le cose procedono nel verso giusto, mentre quella sulla sinistra, che si rivolge in basso, simboleggia i momenti in cui la vita ha preso una spirale discendente. […] La figura al vertice, invece, è di genere diverso. Impugna la spada del discernimento e guarda imperturbabile lo svolgersi degli avvenimenti. Simboleggia il nostro sé interiore, quel lato osservatore di noi che non viene toccato né dal bene né dal male. Abbiamo tutti l'abilità di elevarci al di sopra delle nostre emozioni per guardare gli eventi da una prospettiva superiore e distaccata.

Tutta la Baghavad Gita riguarda il dilemma di Arjuna riguardo a come svolgere determinate azioni. Il suo conflitto principale consiste nel fatto che egli deve andare in battaglia e uccidere i suoi parenti senza accumulare altro karma per le azioni commesse. Una delle discipline che Krishna gli insegna è la via del non attaccamento, per compiere azioni senza lasciare residui karmici. Nella carta della Ruota della Fortuna, la figura all'apice simboleggia sia la nostra abilità di rimanere distaccati che la nostra capacità di creare karma, lasciandoci coinvolgere negli alti e bassi della vita. La spada nella sua mano riecheggia la carta della Giustizia, un rimando del fatto che, quale che sia il modo in cui ci facciamo coinvolgere, stiamo creando karma o avendo a che fare con esso, e per questo abbiamo bisogno di discernimento per rimanere distaccati.

Le tre figure si riferiscono anche alle tre guna [le tre qualità di cui è costituita tutta la creazione]. La figura al vertice è sattvica e colma di buon giudizio e discernimento, la figura rivolta verso l'alto è rajasica e attiva nel mondo, mentre quella rivolta verso il basso è tamasica e incline a un comportamento negativo».

Fin qui l'interpretazione della Allen che però, nell'ultima parte, non mi trova d'accordo. Dal mio punto di vista, non si può affermare a priori che i tre personaggi siano positivi o negativi, anche perchè questo è chiaramente un giudizio, e i Tarocchi di Marsiglia si distinguono da tutti gli altri proprio per il fatto di non emettere alcun giudizio in relazione all'esperienza umana: ognuno di noi fa semplicemente ciò che deve fare, nel bene e nel male...