Temperanza (Arcano XIV)

Vi è la tendenza a considerare questa carta come molto positiva, ma non si può non notare che l'Angelo raffigurato nei Tarocchi di Marsiglia è impegnato in un sottile gioco di equilibrio con le due anfore che tiene con sè: le sue mani, dunque, non sono libere, e anche solo una piccola distrazione potrebbe causare la perdita di prezioso liquido.

Nel libro “Il sistema dei simboli”, la tarologa Toni Allen sottolinea gli aspetti più problematici legati a questo Arcano, e ci fa notare un particolare che dovrebbe essere lampante ma che, proprio a causa della sua semplicità, potrebbe sfuggire: l'Angelo dell'Arcano XIV è collocato tra due demoni, l'Innominato (Arcano XIII) e il Diavolo (Arcano XV). Così prosegue la Allen, riferendosi a Temperanza:

«In entrambe le direzioni, fare un passo significa soffrire. La Morte offre la liberazione dai legami e una possibile rinuncia ai desideri umani, mentre il Diavolo offre la comprensione di ciò che la lega. Eppure entrambi la chiamano a rinunciare a qualcosa che attualmente rafforza e mantiene il suo senso di identità. E' la calma prima della tempesta. […]

La Temperanza è il sommo esercizio di equilibrismo. Le emozioni e quindi il senso di identità sembrano ben bilanciati, ma si tratta di una posizione molto precaria. […] L'immagine rende il grande bisogno della Temperanza di mantenere l'acqua fluente da una coppa all'altra senza mai versarne una goccia. Qualcuno potrebbe dire che ha bilanciato e armonizzato i conflitti all'interno della sua natura duale, e adesso ha il controllo su ciò che la lega. Sì, forse per un momento. Si tratta di un equilibrio temporaneo. Le sue mani e quindi la sua mente (l'Aria governa il senso del tatto e le mani) non sono libere di perseguire altri obiettivi. Non ha lo stesso potere del Mago, libero di prendere i suoi strumenti in qualunque momento lo desideri, o dell'Imperatore, che siede autorevole e governa se stesso. Le mani della Temperanza, e quindi la sua mente, tengono le coppe dell'acqua del karma vincolante. […]

Durante una lettura, le persone dicono di sentirsi tranquille o di essere “equilibrate” riguardo a una certa questione, ma quel che si coglie è che c'è sempre una situazione, spesso di proporzioni tremende, con la quale il consultante sta avendo a che fare, e in queste circostanze la carta della Temperanza illustra il conflitto per mantenere una facciata tranquilla».