Breve viaggio nella storia dei Trionfi – La Ruota della Fortuna

LA RUOTA DELLA FORTUNA

Immagini dipinte a mano (dal 1450 al 1500 circa)

La Ruota dei Tarocchi Visconti-Sforza mostra al centro una figura femminile bendata che indubbiamente rappresenta la Fortuna. Un giovane sale la ruota a sinistra e un uomo cade giù di testa sul lato destro, mentre in cima c'è un principe seduto sul trono. L'uomo che cade ha la coda, il giovane in cima ha orecchie d'asino. Sotto la ruota, un vecchio striscia a quattro zampe.

Le figure sono etichettate come segue:

  • figura in alto: “Regno” (io regno)
  • figura che sale: “Regnabo” (io regnerò)
  • figura che scende: “Regnavi” (io ho regnato)
  • figura alla base: “Sum sine regno” (io sono senza regno)

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Un'altra versione dei Visconti-Sforza, sebbene di fattura analoga, presenta qualche differenza nei dettagli e delle scritte difficili da decifrare. La figura che scende ha la coda, ma le altre non hanno orecchie d'asino, benchè il personaggio in cima indossi una corona che potrebbe suggerirne la forma.


Prima tradizione di carte stampate (dal 1500 al 1700 circa)
I fogli italiani dei secoli XV e XVI conservati al Metropolitan Museum of Art di New York presentano dei semplici abbozzi. Al centro non appare alcuna figura della Fortuna e la direzione della ruota è invertita. In cima si trova una bestia a quattro zampe, a sinistra scende un uomo, a destra sale un altro uomo con una testa d'animale, mentre in basso una figura forse femminile sembra riposare distesa. Le iscrizioni sono le stesse già citate.

Sulla carta delle Beaux-Arts di Parigi non compare la figura della Fortuna, mentre in cima alla ruota spicca quella che sembra una figura dalla testa d'orso in abiti regali, che tiene in mano un globo e uno scettro. Tre figure alla base e ai lati si aggrappano alla ruota, che gira in senso antiorario.

Anche la Ruota del Tarocco parigino anonimo mostra tre personaggi alla base e ai lati, ma gira in senso orario. La posizione in cima è tenuta in modo precario da un uomo con mantello e tridente. Di nuovo, non compare la figura della Fortuna.

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Neppure la carta marsigliese raffigura la dea Fortuna. A differenza delle precedenti, però, contiene solo tre personaggi, che in più hanno forma animale e non umana. L'animale che sale a destra non è chiaramente identificabile, mentre quello che scende a sinistra somiglia a una scimmia. Il personaggio in cima alla ruota, che indossa una corona e tiene una spada, è più simile a una sfinge con testa di scimmia.

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Prime versioni esoteriche (mazzi del 1888-1910)
La Ruota di Wirth presenta delle creature fantastiche appese ai raggi, sullo stile della carta marsigliese. La figura in cima è chiaramente una sfinge, mentre quella che scende è un diavolo cornuto con un tridente e quella che sale è il dio egizio Anubi con un caduceo. La Ruota è montata su una barca a forma di mezzaluna, dalla quale emergono due serpenti intrecciati.

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Waite colloca la Ruota nel cielo, con dei cherubini alati ai quattro angoli: un uomo, un'aquila, un leone e un toro. La ruota è raffigurata come un disco o un sigillo su cui compare la scritta TARO e, in lettere ebraiche, il Nome Divino JHVH. In cima alla ruota troneggia una sfinge, mentre Anubi sale a destra e un serpente scende a sinistra.

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La Ruota della Golden Dawn fluttua nello spazio e ha dodici raggi, ciascuno colorato in una diversa tonalità: ciò rispecchia l'attribuzione dei colori ai dodici segni zodiacali, secondo il sistema ideato dalla stessa Golden Dawn. Sopra la ruota si trova una sfinge e sotto una scimmia.

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L'immaginario simbolico della carta
Sorprende che la figura della Fortuna, colei che gira la ruota su cui gli uomini subiscono i capricci dei “due impostori”, “trionfo e disastro”, sia stata presto estromessa da questa carta. I personaggi che salgono e scendono dalla ruota hanno subíto una metamorfosi nel corso dei secoli: inizialmente raffigurati in forma umana, hanno progressivamente assunto sembianze più animalesche, mentre nelle moderne carte esoteriche si sono persino ammantati di simbologie egizie. Questa tendenza ha portato a un significato più spiccatamente filosofico: Wirth infatti presenta il dio Anubi, “Colui che apre le Vie”, in fase di ascesa, e il demone malvagio in caduta, al cospetto della sfinge. Tale idea viene ripresa da Waite, che vi aggiunge la cornice cosmica formata dai quattro cherubini alati e il Sacro Nome di Dio. Il simbolismo dei colori rappresentato dalla Golden Dawn richiama infine un sistema di influenze zodiacali interconnesse.

Questa carta sottende anche il principio universale della ciclicità (nel tempo, nello spazio e nelle circostanze), che produce una condizione esistenziale transitoria, estranea all'eternità. Pertanto, proprio come l'Eremita, la figura della Ruota è strettamente connessa al concetto di incarnazione in una dimensione spazio-temporale.

Chi ha una visione di tipo orientale, coglierà in questa carta i cicli del karma; altri, come i seguaci di Gurdjieff, vi vedranno il principio della ricorrenza. Dato l'assunto secondo cui il tempo è circolare e non lineare, possono emergere varie possibilità circa l'effettiva sequenza in base alla quale si svolgono gli eventi. Presumibilmente, uno spirito libero è in grado di entrare e uscire dalle ruote vorticanti di tempo e spazio in qualunque punto della loro rotazione.

(segue...)

NOTA BENE: Le informazioni contenute nell'articolo sono tratte dal libro «Tarocchi e Magia» di Gareth Knight. Le immagini dei Tarocchi sono tratte dal web.