Le coppie che fanno XXI: Il Papa (V) + La Torre (XVI)

...ovvero l'incontro con il Maestro

Questa coppia di Arcani parla di come gli esseri umani, interagendo tra loro in un rapporto maestro-allievo che è sempre intercambiabile, possano essere incoraggiati a ricercare la divinità dentro se stessi. Se Il Papa è un Maestro in carne ed ossa, La Torre è il proprio Maestro interiore: grazie al solitario approfondimento rappresentato dalla Torre, la mistica predicata dal Papa viene vissuta attraverso l'esperienza diretta del divino. In altre parole, La Torre fornisce al Papa l'indicazione suprema di cui questi ha bisogno per essere un vero maestro: come liberare i discepoli dai propri insegnamenti, incoraggiandoli a credere prima di tutto in se stessi. La Torre è infatti la rappresentazione di una grande energia liberatoria che sgorga dalle profondità dell'Anima e che si eleva verso il Cielo: questa esplosione gioiosa viene però disciplinata dallo sguardo attento del Papa, trasformandosi così in una festa piena di senso, la festa dell'incontro con la Coscienza.


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Quando compare tra le mie carte, La Torre sembra annunciare incontri importanti e grandi cambiamenti ma, ogni volta, ho ben presto modo di constatare che questo Arcano annunciava un'esplosione vitale tanto potente quanto effimera. Mi sono spesso interrogata sulle cause di queste "inversioni a U" energetiche; inizialmente le imputavo ad una mia eccessiva chiusura, come pure all'indecisione o all'immaturità delle altre parti coinvolte, ma in seguito ho realizzato che, alla luce del rapporto simbolico tra Il Papa e La Torre, queste situazioni sono perfettamente sensate: dietro ogni relazione che sboccia con grandi speranze ma subito dopo si richiude su se stessa, vi è infatti una grande occasione di insegnamento-apprendimento per tutte le persone coinvolte. Per quanto mi riguarda, ho dovuto imparare a fare affidamento su me stessa, senza aspettarmi nulla dall'esterno (anche perchè l'esterno esiste solo come proiezione della nostra interiorità), e a mia volta ho tentato di insegnare che l'amore vero chiede in cambio solo una cosa: il rispetto... L'amore realmente incondizionato, infatti, è l'amore intelligente, che non si intestardisce là dove sa che il terreno non è (ancora) fertile.

Credo che il significato della relazione tra Il Papa e La Torre sia molto ben illustrato da queste parole tratte da "Un Corso in Miracoli":
«Il livello più semplice di insegnamento sembra essere molto superficiale. Esso consiste in ciò che sembrano essere incontri del tutto casuali: un incontro "casuale" di due persone in apparenza estranee in ascensore, un bambino che non guarda dove va e che va a sbattere contro un adulto "per caso", due studenti a cui "capita" di camminare verso casa insieme. Questi non sono incontri casuali. Ciascuno di essi ha il potenziale per diventare una situazione di insegnamento-apprendimento. Forse gli apparenti estranei nell'ascensore si sorrideranno reciprocamente, forse l'adulto non rimprovererà il bambino per averlo urtato, forse gli studenti diventeranno amici. Perfino al livello dell'incontro più casuale è possibile che due persone perdano di vista gli interessi separati, anche se solo per un momento. Quel momento sarà abbastanza. La salvezza è arrivata. [...] Ogni singola situazione di insegnamento-apprendimento è massimale nel senso che ogni persona coinvolta imparerà dall'altra persona il massimo possibile per quel momento. [...] Il secondo livello di insegnamento è una relazione più continuativa nella quale, per un certo tempo, due persone entrano in una situazione di insegnamento-apprendimento abbastanza intensa e poi sembrano separarsi. Come nel primo livello, questi incontri non sono casuali, nè quella che sembra essere la fine della relazione è una fine vera e propria. Di nuovo, ciascuno ha imparato il massimo possibile al momento. Tuttavia, tutti coloro che si incontrano, un giorno si incontreranno nuovamente, poichè il destino di tutte le relazioni è di diventare sante. Dio non si sbaglia riguardo a Suo Figlio».