Le coppie che fanno XXI: L'Innamorato (VI) + Il Diavolo (XV)

...ovvero i due volti del desiderio

Questi due Arcani appaiono molto simili, nonostante risulti evidente la loro contrapposizione. All'angelo delle tenebre rappresentato dal Diavolo fa da contraltare, ne L'Innamorato, l'angelo della luce, costituito dal Sole bianco che fa da sfondo al puttino alato. I personaggi de L'Innamorato vivono le proprie passioni liberamente e alla luce del Sole, mentre quelli dell'Arcano XV sono schiavi delle proprie pulsioni sotterranee, e l'unica luce che vedono è quella emanata dal fuoco della torcia del Diavolo. Le due carte si completano a vicenda: mentre, infatti, Il Diavolo è un Arcano individuale che rappresenta l'oscurità dell'inconscio, L'Innamorato è un Arcano sociale che simboleggia la luce della Coscienza. L'unione tra l'angelo delle tenebre e quello della luce ci ricorda che, quando desideriamo qualcosa, siamo al tempo stesso diabolici e divini: il desiderio ci obbliga ad entrare in contatto con le nostre più intime (talvolta, persino inconfessabili) pulsioni; al contempo, però, si può affermare che queste stesse pulsioni costituiscano l'imprescindibile apprendistato dell'amore.

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C'è un libro che descrive in maniera formidabile il rapporto di coppia Diavolo-Innamorato: si intitola "Mangia Prega Ama" ed è la storia autobiografica di Elizabeth Gilbert, giornalista e scrittrice americana. In seguito ad una forte crisi esistenziale, la trentunenne Liz decide di porre fine al suo matrimonio, solo in apparenza perfetto. Spera che la rottura non si riveli troppo traumatica, ma le sue aspettative vengono drammaticamente deluse: suo marito fa di tutto per allungare i tempi del divorzio, accusando Liz di essere una pazza e una criminale, finchè lei cade preda di una grave crisi depressiva che la condurrà a un passo dal suicidio. Grazie all'aiuto delle persone che le vogliono bene - e degli psicofarmaci - poco a poco Liz si riprende, e nella sua mente prende forma l'idea di un viaggio di un anno in giro per il mondo, tra l'Italia, l'India e l'Indonesia, grazie al quale lei si augura di riuscire a rimettere insieme i cocci della sua esistenza. Finalmente suo marito accetta le condizioni del divorzio e il sogno può diventare realtà: Liz parte per l'Italia, dove trascorrerà quattro mesi alla ricerca del piacere... Quel piacere che per troppo tempo ha negato a se stessa in nome di un malinteso senso della responsabilità e del dovere. Quel piacere attraverso il quale Liz riuscirà a sconfiggere i demoni Depressione e Solitudine, che ormai da molti anni albergano stabilmente dentro di lei.

Ecco, dunque, come Elizabeth descrive la sua prima sera in Italia:
La mia prima cena a Roma non è stata niente di speciale. Un piatto di pasta (spaghetti alla carbonara) e spinaci al burro e aglio. [...] Ho assaggiato anche un carciofo; i romani sono molto orgogliosi dei loro carciofi. Poi la cameriera è arrivata con la sorpresa del giorno, offerta dalla casa - fiori di zucca fritti e ripieni di formaggio, preparati con tanta delicatezza che probabilmente i fiori non si erano nemmeno accorti di non essere più sulla pianta. Dopo gli spaghetti, ho mangiato il vitello. Ah, sì, ho anche bevuto una bottiglia di vino rosso, tutta da sola. Ho mangiato il pane caldo con l'olio d'oliva e il sale. E per dessert il tiramisù. Dopo cena, verso le undici, mentre tornavo a casa a piedi, ho sentito un gran chiasso provenire da un palazzo vicino. Ho pensato a una riunione di bambini di sette anni - forse una festa di compleanno? Risate, grida e passi di corsa. Sono salita nel mio appartamento, mi sono distesa sul mio nuovo letto e ho spento la luce. Pensavo che avrei cominciato a piangere o ad angustiarmi, perchè era quello che mi succedeva di solito ogni volta che spegnevo la luce, invece mi sono sentita tranquilla. Stavo bene. Erano i primi sintomi della serenità. Il mio corpo stanco ha domandato alla mia mente stanca: «Era di questo, allora, che avevi bisogno?». Non c'è stata risposta e mi sono addormentata.

Un'altra scena ugualmente suggestiva si trova alcune pagine più avanti: 

Avevo scoperto un mercato poco lontano da casa. Mi sono avvicinata a un banco dove una donna e suo figlio vendevano un vasto assortimento di frutta e ortaggi - spinaci con le foglie carnose e verdi come alghe marine, pomodori rossi come il sangue, tanto da sembrare gli organi interni di una mucca, grappoli d'uva color champagne, con la buccia aderente come la calzamaglia di una showgirl. Ho scelto un fascio di asparagi lucidi e sottili. [...] Sono tornata a casa e per pranzo ho preparato due uova alla coque. Le ho messe su un piatto insieme a sette asparagi (così teneri che non c'era bisogno di lessarli). Ho aggiunto qualche oliva, quattro rotolini di formaggio di capra che avevo comprato il giorno prima alla formaggeria, e due fette di salmone lucido e rosato. Come dessert una bella pesca che la donna del mercato mi aveva regalato, ancora calda del sole di Roma. Ho aspettato a lungo prima di intaccare quel pranzo, perchè era la prova di come dal niente si può fare un capolavoro. Infine, dopo averne assorbita con gli occhi tutta la bellezza, mi sono seduta al centro di una chiazza di sole sul mio bel pavimento di legno e ho mangiato tutto con le mani, leggendo su un giornale un articolo in italiano. La felicità penetrava ogni molecola del mio corpo. Fino a quando [...] non è scattato il senso di colpa. La voce del mio ex marito mi ha bisbigliato all'orecchio: «E' per questo che hai rinunciato a tutto? Per questo hai fatto a pezzi la nostra vita? Per un po' di asparagi e un giornale italiano?». Gli ho risposto a voce alta: «Prima di tutto» ho detto, «scusa tanto, ma non sono più fatti tuoi. E poi, se ci tieni a saperlo, la risposta è... sì!».

Dal libro "Mangia Prega Ama" è stato tratto l'omonimo film interpretato da Julia Roberts e Javier Bardem (nella foto):

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