Il Papa (Arcano V) 

All'interno dell'articolo di Gabriele Policardo che ho già citato in relazione all'Arcano IV (L'Imperatore), l'autore afferma che Il Papa (Arcano V) può essere considerato il simbolico rappresentante del voto di povertà:


«Il secondo voto, la povertà, corrisponde al Papa, l'Arcano V, e interpreta perfettamente la seconda formulazione dell'imperativo categorico: “Tratta l'umanità e in te e negli altri sempre come fine, mai come mezzo”. Lo studioso di ermetismo sarà presto rapito da questa enunciazione, nel ricordo delle cinque piaghe che Il Papa “inchioda” come esercizio spirituale di elevazione: desiderio di grandezza, di afferrare, trattenere, sopravanzare e mantenersi a spese d'altri. Queste tendenze dell'Es freudiano sono animali, e come tali devono essere inchiodate o paralizzate. Da ciò deriva il vuoto che produce purezza. Cinque correnti oscure della volontà che la purificazione incarnata dall'Arcano V dissolve, nel duplice moto di ascensione e discesa della “respirazione” spirituale che si attiva attraverso Il Papa ed è rappresentato dalle due colonne: per mezzo del Rigore si prega chiedendo, e per grazia della Misericordia si riceve in forma di benedizione. […]

Purificazione, illuminazione, unione mistica: sono le tre tappe della respirazione verticale che la meditazione dell'Arcano V propone. Un momento fondamentale nella crescita dell'individuo, in cui si abbandonano la legge del più forte e le dinamiche di prevaricazione, ci si eleva al di sopra della lotta per l'esistenza e s'intraprende la cooperazione per l'esistenza. Allora, dalla volontà di potere alla volontà di servizio si realizza quel che Kant esprime nel secondo imperativo: trattare l'umanità altrui come fine, onorando il prossimo, rinunciando alla logica del potere, del possesso, della sopraffazione».